Nardò 28 ago_di COSIMO POTENZA_L’attribuzione del termine è dovuta al fatto che esso nasconde il suo vero fine. È proprio il celare le sue reali “intenzioni” che lo rende un trojan. In questo modo, come i troiani fecero entrare in città gli achei celati nel mitico stratagemma adottato da Ulisse “alias” Emiliano, così la vittima “Mellone” è indotta a far entrare il programma “Natalizio” nella città, ovvero, fuor di metafora, ad eseguire il programma acquisendone i privilegi amministrativi. Cari lettori immaginiamo che siate on-line! Potrebbe sembrare azzardato immaginare Michele Emiliano come un killer “politico” seriale ma almeno consentiteci di formulare alcune considerazioni: Egli da quando è divenuto segretario regionale del PD, senza non pochi scossoni, ricerca strategicamente di installare sul territorio regionale e salentino il proprio potere esecutivo; Emiliano cari lettori non è certamente uno sprovveduto, ha ben compreso che in Puglia la sua guida al vertice del partito poteva diventare un problema serio per i così detti compagni amarcord. Sapendo di non poter contare su molta della dirigenza in Puglia ha pensato bene di indebolire prima e sradicare poi questi ultimi, emarginandoli ed annacquando poi la loro forza sul territorio.

Che che se ne dica è un grande stratega!

Chi più di lui poteva immaginare e poi perseguire l’idea di una candidatura alla segreteria nazionale, sapendo di non vincere. Infatti, è arrivato terzo, già dirà qualcuno ma erano in tre, si certo lo sapeva pure lui ed infatti è salito sul podio, pensate ancora che abbia perso? Ha avuto coraggio e in politica queste cose piacciono. Recentemente ha chirurgicamente operato diverse scelte nominando persone politicamente molto vicine ad alti livelli istituzionali, pur essendo uno a cui piace esercitare il potere di persona, e non certo perchè è un buono ma perchè per lui il vero problema sarebbe quello di rimanere confinato in un contesto regionale “istituzionale e dirigenziale” dunque si sta organizzando. È uno che non lascia nulla al caso. La scelta apparentemente bislacca di essere in continua osmosi tra sinistra e destra, altri non è che una “crociata” per creare le giuste condizioni per la crescita del proprio potere personale in vista delle quasi imminenti politiche. Ottenendo altresì il risultato di arginare una destra populista in declino e al contempo erodendo il consenso di cui beneficiano i 5stelle. Vedi situazione politica a Nardò. Dove un giovane ed inesperto Mellone crede di aver trovato la sua guida spirituale, colui che gli consentirà di crescere velocemente e magari con qualche scorciatoia, colui che lo rassicura, lo guida e fa sentire l’ebrezza di essere in grado di dare risposte alle tante “domande”. Chi non si sentirebbe al settimo cielo? A questo punto, come in altre occasioni, vuole compiacere il sindaco della Puglia (ironia della sorte  ora anche di Nardò) ed utilizza l’unico strumento in suo possesso, fa un imprudente rimpasto di giunta, defenestra i suoi fidi e capaci/incapaci assessori, per inserire almeno in parte persone più consone all’entourage del governatore, sconfessando di fatto le proprie scelte iniziali e gli impegni presi con gli elettori oramai stanchi di politica e politici con un solo pensiero la democrazia è solo un gioco di poteri e poltrone. Già perchè le crisi, le tentazioni più o meno nascoste svelano il vero volto delle persone la loro storia ed il loro passato che resta dentro.  È il sogno imperiale di Dante, che vede la sua Italia come una nave senza nocchiero in gran tempesta.