Santa Maria al bagno 22 ago:_ Prende forma lo scandaloso caso degli ombrelloni segnaposto a Santa Maria al bagno. Un fenomeno diffuso ma che non riguarda solo la marina di Nardò. Non nuovi a questa manifestazione di “cafononeria” turistica che lo scorso anno con azioni mirate di prevenzione, tra cui interventi a sorpresa notturni,  non ha sortito l’effetto sperato. Anche quest’anno il “diritto” al posto fisso sulla spiaggia a danno di ignari cittadini che hanno la colpa di condividere la spiaggetta di Santa Maria al bagno con arroganti “furbetti”, è diventata una situazione insostenibile. A dare manforte al malumore che serpeggia nella nota marina neretina, è la normativa vigente che vieta“qualsiasi occupazione abusiva incontrollata sul demanio marittimo oltre il tramonto”.

L’omesso controllo del territorio, dimostrazione sono le continue infrazioni alle ordinanze da parte di “furbetti”, incalliti che danno dimostrazione di un arroganza senza precedenti, ha la meglio su un malcostume che sta mettendo a dura prova la pazienza dei bagnanti “onesti”.

La situazione non è di facile azione, come ha sottolineato l’assessore De Tuglie che ha dichiarato: “ il fenomeno è difficile da superare , sia per il fatto che avviene in orari particolari e le azioni,sequestrare e sanzionare, non sono di pertinenza di chiunque , ma sono solo delle forze di polizia”.

L’assessore alla polizia locale, De Tuglie, non nega la carenze di personale che causa discontinuità nelle azioni di controllo di un territorio che anche quest’anno , senza una mirata e corposa programmazione, è protagonista di atti di “cafoneria” a buon mercato.-