Nardò 19 agosto_di COSIMO POTENZA_Due aspetti della nostra città in fatto di decoro urbano. Da un lato un servizio che arranca non poco in fatto di raccolta, pulizia e manutenzione ordinaria di strade e verde pubblico nella stagione estiva dove la popolazione, residenti e turisti, quadruplica grazie al brand Nardò . Brand con un territorio di 192 kmq, tre popolose marine ,7 frazioni che si affollano fra residenze estive e villaggi /residence nati come funghi. D’altro lato il cafone che non ha rispetto del luogo e della comunità che lo ospita. Vittima questo personaggio di una disfunzione endemica in fatto di senso civico,applicato! La vogliamo definire “ineducazione”, intesa nel termine , si spera, che al cafone sia stata propinata un’educazione famigliare sana che abbia avuto educatori dall’asilo sino alla scuola dell’obbligo in grado di inculcarli i rudimenti del vivere civile . Qualcosa non ha funzionato e il sospetto c’è visto le immagini che vi proponiamo che raccontano una forte e determinata educazione alla rovescia che si sposa con il termine : cafone … Appunto!
Ovviamente il cafone ha fatto riempire di parole e paroloni servi sciocchi ,abili manipolatori della realtà per ovvi e scontati fini che si traduce nell’adagio:“Il potere logora chi non ce l’ha” . Tanto da assistere alla riesumazione di operazioni ridicole di non facile presa nelle coscienze attente di cittadini che vogliono rottamare una politica ,o presunta tale, pressappochista, sterile e non ha nulla più da dire, figuriamoci se si propone di fare! Un esempio ? Azzeccarbugli,tuttologi,alchimisti detrattori incalliti a fare fronte comune contro giovani amministratori rei di aver destabilizzato un ordine costituito dove nulla cambiava e nulla si trasformava . Sorridiamo a denti stretti. Preoccupa se il metro di misura viene da neretini che hanno scoperto di essere cittadini all’alba del 20 giugno del 2016. Una domanda a questo punto sorge spontanea: Dove “cacchio” eravate prima della notte del 19 giugno del 2016? I problemi non erano mica andati in vacanza prima dell’ascesa del governo Mellone, erano li vivi e vegeti a dimostrazione del loro pressapochismo politico. Come dire che hanno fatto loro stessi la fortuna del prode rivoluzionario . Curioso come si sdegnano del quotidiano nascondendo sotto il tappeto un noto passato di apatici cittadini. Noto il loro fallimento tanto da apparire orticante la ricerca di una verginità ormai perduta sparando balle a manca e a dritta su tutto e tutti solo per mero calcolo aritmetico . Ipocriti a buon mercato a quanto pare! Cafoni,grimaldello per incantatori di serpenti che gongolano mentre sguazzano con la sporcizia degli zotici a danno di un’amministrazione che ha ereditato un passato difficile ma non per questo , come già dimostrato, impossibile da scardinare e rimodulare per il bene comune … Occorre fare fronte comune non solo indignarci ma proporre idee, magari, scoperchiare quel sommerso dove furbetti e affini sono alimentatori di comportamenti che nulla hanno da spartire con la parola: rispetto !
