Galatone 13 lug:_«Abbiamo fatto bene a non abbassare mai la guardia, ma siamo preoccupati per la superficialità con cui la nuova amministrazione affronta  la questione della discarica in località “Vignali-Castellino”». Ha atteso la presa di posizione del neo sindaco Flavio Filoni, l’ex sindaco di Galatone, Livio Nisi, prima di commentare quanto emerso da notizie di stampa in relazione al sequestro della discarica per lo smaltimento di inerti contenenti amianto. «Da quanto si apprende dalla stampa la discarica è stata sequestrata per problemi connessi alla gestione – puntualizza Nisi – e posso serenamente affermare che in qualità di sindaco ho messo in atto tutte le misure necessarie a tenere alta l’attenzione sulla discarica». Poi punta decisamente il dito: «L’attuale sindaco ha parlato di serio e concreto rischio per la salute, ma l’unica cosa a cui ha pensato non è come tutelarla bensì il costituirsi parte civile in un eventuale processo. Filoni dimentica che oggi non si trova all’opposizione, governa Galatone ed è la massima autorità sanitaria sul territorio: cosa aspetta a chiedere immediati monitoraggi per verificare la salubrità dell’aria, del suolo e dell’acqua? Noi li abbiamo sempre fatti e se l’amministrazione ha bisogno di aiuto siamo pronti a collaborare per il bene superiore che è la tutela della salute dei cittadini».

Si toglie qualche sassolino dalle scarpe, Nisi, oggi consigliere comunale di opposizione, che per tutta la campagna elettorale è stato oggetto di pesanti strali da parte del centrosinistra e dall’allora candidato sindaco proprio sui temi della tutela dell’ambiente. Ricorda l’azione di costante vigilanza che la sua amministrazione ha esercitato sull’attività svolta nella discarica oggi oggetto del sequestro della Procura di Lecce e su tutti gli impianti a potenziale rischio inquinamento. Fu proprio l’allora sindaco Nisi, infatti, a inviare alla Procura di Lecce la denuncia fatta dal comitato a difesa dell’ambiente su presunte irregolarità nell’iter di autorizzazione per l’aumento di volumetria nella discarica oggi nel mirino. «Non è mai stato sottovalutato nulla – afferma Nisi –, tant’è che da sindaco ho inviato alla Procura quanto affermato dal comitato, ma  oggi non è puntato l’indice sull’autorizzazione a cui loro facevano riferimento, bensì alla modalità di stoccaggio del materiale. E, con buona pace di tutti, ricordo che più volte abbiamo sollecitato Arpa, Provincia, la stessa Procura a compiere i passi necessari per monitorare la salubrità dei luoghi. Le risposte ricevute sono sempre state confortanti, ma oggi si apre un nuovo scenario. Se qualcuno ha sbagliato ne risponderà, ma certamente non intendo continuare a prestare il fianco alle costanti calunnie che mi sono state rivolte, in particolare su quella discarica».

E insiste: «L’allora opposizione ha puntato l’indice sull’amministrazione comunale due anni dopo il rilascio dell’autorizzazione per l’ampliamento della volumetria della discarica di Castellino, nel 2014 per l’esattezza, quando si paventò l’arrivo di una nave che avrebbe dovuto conferire una grossa quantità di materiale contenente amianto». L’acme si è raggiunto in campagna elettorale con l’accusa rivolta all’allora sindaco Nisi di essere responsabile dell’aumento dei tumori e della mancata redazione di un Registro tumori comunale. «Quella del Registro tumori comunale è stata una boutade da campagna elettorale – afferma Nisi – senza nessun fondamento legislativo o scientifico, ma l’accusa di una mia presunta responsabilità sull’aumento di questo terribile male non posso accettarla. I miei legali stanno valutando tutta la documentazione riguardante le dichiarazioni fatte sull’argomento e metterò in atto tutte le azioni a tutela della mia dignità di padre, di uomo, di politico e di persona che ha rappresentato il Comune».

E Nisi conclude: «Il centrosinistra non ha mosso un dito quando la Rei ha chiesto l’ampliamento, noi – come amministrazione comunale – abbiamo  rilasciato solo un parere tecnico, non vincolante, ma corredato da varie prescrizioni. Le rimostranze del sindaco Filoni sulla mancata limitazione di conferimento di inerti contenenti amianto alla sola provincia di Lecce e a quelle limitrofe, hanno – come al solito – il sapore dell’inutile e pretestuoso proclama. Se ritiene che questa limitazione sia nella sfera di competenza dell’amministrazione comunale proceda, qualora la discarica venga dissequestrata».