Nardò 8 giu:_L’assessore De Tuglie questa mattina, dopo un lungo periodo di assenza, si ripresenta sui social con la sua solita bacchetta fustigatrice per dare addosso a giornalisti che commemorano un defunto, moralisti dipendenti dal gioco d’azzardo e, udite udite, demonizzare l’uso improprio di Piazza Salandra come luogo idoneo per manifestazioni che comportano pericoli per l’uomo e per le bellezze architettoniche .
A questo punto, purtroppo, ci pare di capire che il “Vecchio Saggio” non legga i nostri consigli gratuiti che siamo soliti dispensare sul nostro giornale online dettati non da particolari professionalità interne ma semplicemente per il nostro sviluppato senso di osservazione dell’ambiente che ci circonda e questa attenzione ci dà l’opportunità di comprendere cose che solo persone incapaci di utilizzare i propri occhi non riescono a vedere.
Solo un paio di giorni fa avevamo lanciato l’allarme “Centro storico” nel nostro articolo del 5 Giugno Piazza Salandra: A rischio l’incolumità dei cittadini?
Ponendo delle domande a cui come al solito non giungono mai risposte adeguate. E’ possibile che una Piazza così preziosa possa essere lasciata in balia dei vandali durante manifestazioni che comportano assembramenti e momenti di pericolo sia per l’incolumità fisica che per quella architettonica ? Chi sceglie questo tipo di contenitore ha la complicità degli enti che rilasciano le dovute autorizzazioni?
E’ impensabile che la nostra legislatura che adotta leggi così certosine per complicare anche la semplice affissione di un’insegna nei centri storici sia poi così tollerante per eventi che possono deturpare l’intero ambiente e costituire un sicuro pericolo per i cittadini. Oggi i primi risultati negativi di questa politica poco assennata sono stati evidenziati da un elemento attivo che pone il suo lasciapassare su ogni iniziativa di questo governo cittadino, l’assessore De Tuglie, con la frase: “Questo insozzamento del basolato è dovuto ad uno degli stand di manifestazione tenutasi lo scorso fine-settimana.”
Ponendo poi la riflessione sul danno ambientale impossibile da riparare nel breve termine che sarà sotto gli occhi di tutti nella prossima stagione turistica ma soprattutto su quello economico futuro, per altro ancora ignoto, con la necessità assoluta di ricercare i colpevoli delle malefatte .
Forse dovremmo ricordare all’amministratore in questione che le decisioni che contano si realizzano nelle sale di Palazzo Personè e non sui social, anche se i suoi sodali sono soliti amplificare le piccole gesta su queste piattaforme virtuali, per questo motivo forse sarebbe più opportuno che nelle delibere di Giunta comunale, fonte principe del cammino legislativo di questa compagine di governo, ci fosse qualche voce discorde per non dare vita sempre e comunque a queste evidenti amenità.
L’assessore poi nel ribadire che “Saranno avviate procedure per individuare le responsabilità e ottenere il ristoro del danno” ci sembra che faccia la figura, raccontata dai vecchi saggi e frutto delle esperienze cittadine di coloro che ” Chiusero le porte del monastero di S. Chiara dopo che la chiesa fu derubata dei preziosi custoditi al proprio interno”. Ci sembra logico ricordare ancora una volta la frase di Albert Einstein ” Gli intellettuali risolvono i problemi; i geni li prevengono” per sperare che coloro che hanno in mano le sorti cittadine iniziassero a pensare ai possibili successivi scenari negativi prima di avviare delle situazioni estemporanee che non possiedono progettualità e studio adeguato.
Nardò è stanca di seguire senza possibilità di intervento o di partecipazione attiva gli imperativi di “quattro amici al bar” che ritengono di essere diventati i padroni dell’intera città e non ascoltano alcun consiglio che provenga dal territorio convinti di avere le capacità assolute, come degli “Dei” discesi dall’Olimpo, di non commettere alcun errore nel loro operato.