
Nardò 5 giugno_di COSIMO POTENZA_Dopo i fatti accaduti l’altra sera (sabato 3 giugno 2017) a Torino in Piazza S.Carlo dove, dopo lo scoppio di un semplice petardo, si sono verificate scene di panico che hanno causato oltre 1500 feriti tra il pubblico presente ci appare opportuno mettere in guardia sui possibili incidenti simili a quello dell’altra sera nella nostra città. La scelta quanto mai infelice sia dal punto logistico sia in termini di sicurezza di utilizzare Piazza Salandra come contenitore per eventi cittadini di forte richiamo mette a repentaglio oltre che la sicurezza dei cittadini anche la staticità e l’esposizione al rischio vandalismo dei monumenti presenti nella nostra area artistica.
Le norme di sicurezza per i centri storici prevedono limiti inderogabili per i livelli acustici di musica e possibilità di vie di fuga durante le manifestazioni di massa. Queste direttive nel passato sono state abbondantemente disattese ma la tolleranza necessaria in queste occasioni non può assolutamente superare i limiti dettati dalla regola del buon senso .
Forse la composizione della Piazza cittadina non è chiara a chi organizza e soprattutto a chi rilascia le autorizzazioni per simili eventi in quanto considerarla un “Imbuto stretto” dove mancando l’aria è reso impossibile il defluire dei liquidi nello spazio più ampio,nel nostro caso le persone, è la visione più consona e vicina alla realtà oggettiva.
Per fare un esempio concreto prenderemo le esperienze vissute nel recente passato: Quanti di voi lettori siete risaliti da Piazza della Repubblica e vi siete trovati imbottigliati senza possibilità di tornare indietro nei pressi della vecchia Pretura? Crediamo tantissimi! Stessa problematica si ripresenta in Via Duomo e un pò meno per l’ultima strada di accesso principale alla Piazza.
Fortunatamente nelle precedenti occasioni non si è andati oltre ai semplici spintoni tra persone esasperate, qualche alzata di voce tra i partecipanti, bambini nei passeggini che piangevano impauriti e genitori che sollevavano altri piccoli sopra la propria testa per farli respirare un pò.
Oltre a questi fatti spiacevoli sinora non si sono verificati episodi tali da far salire le notizie a livello di cronaca cittadina, ma perchè continuare a sfidare la sorte e aspettare solo che accada qualcosa di irreparabile per porre rimedio ed esprimere condanne?
Tirare la corda inserendo la tappa della Taranta in quella Piazza significa non essere mai stati presenti a concerti di questo tipo dove oltre alle famiglie, ai turisti, ai visitatori dei paesi limitrofi, arrivano moltissimi giovani pronti a saltellare e a farsi coinvolgere dalla musica ,immersi nell’alcool e nell’euforia del momento, per appagare la loro voglia di andare sopra le righe per l’intera serata. Cosa potrà succedere? Naturalmente si spera nulla e che i riflettori si possano spegnere con un ricordo piacevole della serata. Ma se dovesse accadere il contrario chi si assumerà le responsabilità del caso?
Quante teste si metteranno nelle condizioni di essere sacrificate? Tecnici, dirigenti comunali, responsabili della sicurezza, professionisti, medici, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, tutti potrebbero rimanere coinvolti in caso di incidenti per non avere svolto con l’attenzione dovuta il proprio compito. In occasione dell’ultima manifestazione nonostante il genere “Le vie del Pane” e il rischio assolutamente minore di disordini e incidenti è accaduto un episodio che è passato di bocca in bocca per i modi divertenti con i quali si è svolto ma che sarebbe passato come fatto grave se si fossero determinate le condizioni reali del necessario intervento dell’ambulanza. Infatti il mezzo di soccorso è rimasto incastrato nella stradina di accesso per la Piazza sia per l’inesperienza dell’autista ma soprattutto per il rischio che la stessa strada presenta essendo di non facile accesso.
Cosa si sarebbe potuto verificare se l’emergenza fosse stata tale e il pericolo molto grave con le stradine affollate di gente? Ci vengono gli incubi al solo pensarci. Crediamo, a ragione, che sia giunta l’ora che qualcuno in città non lasci il libero arbitrio, su circostanze che possono generare allarme sociale, a dei giovani amministratori che viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, ma che queste questioni vengano affrontate da persone sagge per mettere i giusti freni, con la sapienza che deriva dall’esperienza e dalla conoscenza delle leggi, affinchè eventi gioiosi in città non si trasformino in tragedie annunciate.
Sicuramente non staremo ad aspettare che le voci che esprimono consigli continuino spesso a non essere prese in considerazione nell’attesa che il famoso grido di al lupo al lupo si possa trasformare in verità.
La nostra Redazione chiede che vengano prese in considerazione altre aree attrezzate, che in città esistono, per allocare gli eventi che attirano un pubblico tanto numeroso e difficilmente gestibile, quali possono essere concerti e manifestazioni canore in generale.
Pertanto poniamo l’attenzione a tutte le istituzioni coinvolte affinché si facciano carico, ognuna per le proprie competenze, delle responsabilità obbligatorie imposte dal loro mandato per non ritrovarsi poi nel solito scarica barile naturale e previsto dopo che nella città si dovesse manifestare qualcosa di non certamente augurabile per la tranquillità di tutti i suoi abitanti.
“Gli intellettuali risolvono i problemi; i geni li prevengono.” Albert Einstein