Nardò 29 Mag:_A breve la presentazione di un’altra compagine “pensante” in città che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, ricucire quell’idea tanto disattesa di amare questo territorio a prescindere. Proprio il prescindere ha reso vano in questi ultimi anni ogni credibilità di compagini  sorte e pasciute all’ombra della politica che conta.

La politica sotto mentite spoglie di pseudo cultura e pseudo altruismo di quarta o quinta fila che alle prime avvisaglie di appuntamenti importanti ha preferito frequentare la fiera delle vacche.

Per noi un tantino refrattari al rumore che circonda questo gruppo di lavoro un appunto lo vogliamo fare a modo nostro analizzando alcuni aspetti che abbracciano in generale il buon senso.

Se è vero come è vero che  la sinistra/destra/centro/ed affini desiderano che si metta fine alle proprie sconfitte sociali, culturali ed ideologiche, ebbene noi non dobbiamo fare altro che incominciare ad ascoltare.

Sembrerebbe questo lo slogan della nuova compagine? Il Pensiero veicolato al ragionamento (per ora) della politica considerata come concetto di “alta democrazia sociale” come quella parte di spazio collettivo che si colloca al di fuori di un sistema politico ma dentro la stessa società. Al proprio interno vorrebbero-sembrerebbero allocarsi  numerose “variabili” che la comporrebbero. Ed è qui che cascherebbe l’asino!

Di contro, ad un sistema  politico/amministrativo  per sua natura (così si dice) “autoritativo” apparentemente esclusivo verso contesti non omogenei al proprio,  mentre si propone e promuove  inclusivo in relazione alla domanda ed alla emergenza che proviene dal basso, rispondendo  con norme, provvedimenti amministrativi e decreti relativamente discutibili?

L’interrogativo che ci poniamo e che vorremmo porre all’attenzione di tutti i nostri lettori suona più o meno così: se si dà (forse) per scontato che tale attuale “disfunzione” avvelena l’intero sistema sociale democratico, non si vede perché questa non sia anche l’effetto di tutto ciò che sia riconducibile alla gestione politica degli ultimi decenni a Nardò incluso gli attori (amministratori)  che man mano si sono succeduti e dalla quale la nuova compagine associativa si spera rimanga “immune”. Purché non si trinceri dietro la solita tiritera della “esperienza” e del “hanno fatto anche cose buone”.

Tuttavia bisogna essere fiduciosi verso chi vuole perseguire anche attraverso una idea nuova politicamente corretta tutte quelle azioni tese al raggiungimento di un immediato (perché il tempo è scaduto) benessere dei cittadini ed allo sviluppo del loro territorio.

Diversamente ci troveremmo a leggere  le cronache del giorno dopo,che riportano come l’imperatore e la sua corte si stia recando lentamente e con riluttanza verso Canossa, (citazione del grande Banfi), sebbene non ancora a piedi scalzi.