La prova di forza di Mellone finisce male, la sua interferenza nelle primarie del Pd si conclude con l’annullamento del voto. Ennesima brutta figura per l’alfiere dell’ultradestra locale.

Mellone, con la sua ingerenza, ha portato alla chiusura del seggio impedendo, di fatto, ai veri votanti del Pd di esercitare il proprio diritto.

 Mellone, con la sua arroganza, ha invitato i cittadini a partecipare a una festa a cui lui stesso non poteva prendere parte ma di cui voleva comunque essere protagonista, riuscendoci (in negativo).

 Mellone, con la sua spocchia, ricorda un po’ quelli che si imbucano alle feste solo per il buffet, senza conoscere i festeggiati e poi se ne vanta con gli amici.

 Mellone, con la sua aria di superiorità, fa il simpatico sul suo profilo Facebook con un post che rende palese l’intento: vincere le primarie di un partito che non è il suo.

 Il motivo? Contarsi per contare. Le indicazioni di voto di Mellone, ai limiti dello stalking, avevano il preciso obiettivo di misurare il suo consenso in vista di prossimi impegni elettorali.

 Ci rivediamo alle primarie di Andare Oltre. Ah no, è vero. Ad Andare Oltre le primarie non ci sono: solo “credere, obbedire, cliccare!”.