Nardò 1 Maggio_di COSIMO POTENZA_ Nel clima surriscaldato più simile a una lunga campagna elettorale piuttosto che al primo anno di insediamento di un governo cittadino si sono svolte in città, tra polemiche, prese di posizione, consigli espliciti al voto, appelli mediatici , arruolamento volontario e indotto, le primarie del PD. La sede scelta per le operazioni di voto, già dalle prime ore del mattino, è stata presa d’assalto dai votanti molti dei quali non appartenenti alle schiera politica interessata al risultato interno.
Questo flusso inusuale, previsto già da giorni, provocato dagli inviti corposi fatti dal Primo Cittadino neritino per favorire l’elezione di Emiliano alla segreteria nazionale, ha messo in allerta la dirigenza locale del partito.
E’ stato fatto un controllo serrato fra coloro che si avvicinavano alle urne per impedire che iscritti ai partiti non vicini alle ideologie di sinistra, figure istituzionali appartenenti a schieramenti della maggioranza cittadina, simpatizzanti di chiara estrazione neo fascista non potessero prendere parte sulla scelta dei candidati nelle Primarie come da regolamento del partito.
Ben presto però ci sono stati svariati motivi di attrito sino a quando l’intervento dell’ex sindaco Marcello Risi e l’ ex onorevole Rino Dell’Anna di concerto con il consiglio nazionale non hanno deciso di fermare le operazioni di voto visto il palese inquinamento nelle decisioni interne di un partito nazionale di numerosi fattori destabilizzanti.
Un simbolismo volto sicuramente più a definire un’identità ideologica ben individuabile che a commemorare la morte del povero Ramelli. Nella nostra città è bene porre un freno alle derive autoritarie, alle imposizioni e alle invasioni di campo commesse dalla nuova amministrazione che continuano a riproporre azioni di forza al solo scopo di dare un segnale inequivocabile alla popolazione neritina di chi comanda in città.
Questi ragazzi presi dall’euforia e dal senso di onnipotenza, che certamente pervade, in genere, le persone che per la prima volta sono riuscite a raggiungere il classico cielo con un dito, hanno dimenticato le radici storiche antifasciste del nostro territorio e le battaglie per la libertà che i nostri antenati hanno combattuto,in tutte le epoche, per difendere i diritti e soprattutto per combattere le ingiustizie commesse dagli oppressori di turno.
Il sindaco Mellone dopo questa ennesima sconfitta dovrà cercare di riprendere quella credibilità perduta, il video di oggi pubblicato sul web da La Repubblica.it ha ribadito che nessuno può essere certo di non possedere scheletri nell’armadio e svendere il proprio credo per racimolare consensi a destra e a manca non pensiamo che possa regalargli quella visibilità nel contesto extra comunale a cui da tempo aspira.
Le persone raramente fanno quello in cui credono. Fanno ciò che conviene, e poi se ne pentono.” Bob Dylan