Nardó 7Apr:_Il tema è importante, eppure ancora oggi, poco considerato. La ragione più probabile è la cultura estremamente pragmatica di molte aziende, convinte, giustamente, che per loro parli il prodotto ma non altrettanto convinte, purtroppo, del fatto che questo possa non essere la sola chiave di accesso ai mercati.

Reputazione è relazione, è per l’appunto il risultato di un rapporto. La visibilità mirata all’immagine si può “comprare”; la reputazione è invece il risultato di un lungo e costante lavoro di rafforzamento del consenso, da costruire nel tempo. Identità e immagine possono essere costruite a tavolino; la reputazione, invece, solo con costanti condotte improntate all’ascolto, azioni positive, coerenza complessiva, ma soprattutto con il concorso attivo degli stakeholders e dei clienti/utenti destinatari dei prodotti servizi, che rilasciano una sorta di “ nulla osta o licenza ad operare” una forma di share di condivisione .
La reputazione è quindi un prodotto comunicativo derivante dall’interazione tra l’organizzazione e i suoi stakeholder, ovvero consumatori, utenti, investitori, fornitori ecc. Sono pertanto in qualche modo gli stakeholder a creare o a distruggere la reputazione di un’impresa.

Per cui la cultura del Fare è preziosa: molte storie di successo nascono da una grande idea di prodotto o di produzione, in un momento o in un contesto giusto. Ma prima o poi la concorrenza si adegua ed è a quel punto che si dovrebbe comprendere che Fare bene non basta più. Occorre cominciare a Pensare in termini più ampi.

Ogni azienda, più o meno consapevolmente, si chiede che cosa penserà il mercato di lei. Molte, ma non tutte, si chiedono quale sia la loro reputazione nei confronti di quella dei concorrenti. Molte meno si pongono il problema di cercare un riscontro più oggettivo della loro opinione o di occasionali feedback raccolti in modo spesso casuale.

Ma la Reputazione si può misurare ed è sempre più importante farlo, per capire come diventare più competitivi. Sapere in modo oggettivo quali sono gli elementi di Reputazione più importanti per il mercato, in quali di questi siamo inadeguati rispetto alle richieste del mercato o non all’altezza dei concorrenti può essere decisivo.

Ecco che valori quali qualità, rapporto con il cliente ed etica devono emergere come elementi distintivi per ogni impresa. Si tratta di un processo di Reverse Engineering, up-to-down: l’utente, le sue esigenze ed i suoi interessi devono essere sempre posti al centro.

La reputazione aziendale è infatti interconnessa al cd. “capitale relazionale”, ovvero lo stock di fiducia, fedeltà e lealtà che deve essere accumulato per poter accrescere la propria capacità competitiva e il proprio valore di mercato nel tempo. La reputazione dipende dalla consistenza reale e dalla durata nel tempo del capitale relazionale.

Assistiamo con favore ad una conversione decisa del legislatore comunitario e statale rispetto al tema reputazionale.

L’istituzione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) e gli strumenti recentemente introdotti del Rating di Legalità e del Rating di Impresa consentono di toccare con mano un cambio di passo sostanziale della normativa regolatrice il sistema degli appalti di lavori, servizi e forniture da e per la pubblica amministrazione.

Di tutto questo si parlerà nella bellissima cornice del Teatro comunale di Nardò l’8 aprile 2017 alle ore 18in un convegno organizzato da LIONS CLUB e ROTARY CLUB Nardò con il patrocinio dell’Amministrazione comunale dal titolo :

La Reputazione un’occasione di crescita e sviluppo!

A moderare il dibattito l’Ing. Giancarlo Quaranta – Presidente Lions Club Nardò

A fare gli onori di casa il Sindaco di Nardò Avv. Giuseppe Mellone che aprirà con un saluto istituzionale i lavori

Interverranno:

Dr. Salvatore Cosentino – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri

Dr. Edoardo Bianchi Vice Presidente nazionale ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili

Dr. Nicola Delle Donne Vice Presidente Confindustria Lecce e già Presidente ANCE Puglia.

Avv. Vincenzo