L’ufficio tributi della nostra città ha, in questi giorni, distribuito salassi su accertamenti fiscali retroattivi che riguardano il 2014. Cartelle esattoriali che riesaminano (presunti) mancati pagamenti, stanno toccando corde molto tese in imprenditori e commercianti che si vedono bistrattati da un controllo che appare fuori luogo se il controllato è in regola con i pagamenti.

Per esempio un imprenditore locale si è visto recapitare un accertamento fiscale per occupazione di suolo pubblico che a dire dell’ufficio tributi è inadempiente “totale” nei versamenti del 2014 .  Carte alla mano o meglio bollettini postale alla mano i fatti dimostrano il contrario, anzi come ci ha riferito l’interessato si aspettava un integrazione del versamento dovuto ad un successivo controllo della superficie occupata e non certamente a un palese e totale mancato pagamento.

Non mettiamo in dubbio che il controllo sia un atto dovuto ma le cartelle esattoriali a dire di molti commercianti che hanno la “fortuna di investire su questo territorio”, stanno diventando al quanto preoccupanti proprio per il modus operandi in cui il riscontro tra la documentazione probatoria del pagamento non si incrocia con l’accertamento.

A visionare l’albo pretorio i fatti sono proprio li a dimostrare che la lotta all’evasione fiscale è diventata più una crociata che un ordinario lavoro dell’ufficio tributi.

Ci chiediamo a cosa sia dovuto questa evidente discrasia che mortifica chi ha investito su questo territorio ed è rispettoso delle regole e, non meno importante, il dispendio di risorse umane da parte dell’ufficio tributi che con il suo lavoro “discutibile” pone molte domande. Sarà possibile un’inversione di rotta ?