Notizia di pochi giorni fa l’interessante e proficuo risultato ottenuto da questa amministrazione nell’intercettare fondi economici per rilanciare il comparto culturale cittadino.

Senza sminuire il lavoro sino ad oggi svolto dalle precedenti amministrazioni nel valorizzare, incentivare musei luoghi che trasudano potenzialità non ampiamente espresse, dobbiamo annotare che gli attuali amministratori stanno cercando, a non meno di 8 mesi dal loro insediamento, di creare un offerta sul territorio diversificata ma utile per, letteralmente,creare un polo attrattivo capace di catturare non solo l’interesse di chi viene a visitare il nostro territorio di “passaggio” ma a offrire la possibilità di soggiornarci con un ampia offerta che non sia solo Portoselvaggio , piazza Salandra e le nostre marine.

Una progettualità che abbozza i suoi primi passi dove il contenitore culturale se inserito nel progetto di rete condivisa può destagionalizzare il comparto turistico a vantaggio di un ampio spettro di fruitori (ricezione, ristorazione e servizi) che ad oggi annaspano per una evidente latitanza di programmazione e di fini comuni tra amministrazione comunale e privato.

Due importanti musei dislocati a Santa Maria al bagno (museo della memoria e l’acquario marino); tre in città ( museo delle tradizioni popolari, della Prestoria e del museo marino) senza dimenticare il castello degli Acquaviva, ora sede del municipio che a breve , visto i restauri e la dislocazione amministrativa, sarà un altro contenitore culturale, a marzo un torrione sarà dedicato ad una mostra permanente del poeta Bodini. Non meno importante il parco naturale di Portoselvaggio Palude del Capitano e gli itinerari architettonici di chiese, ville e masserie presenti sul nostro territorio.

Quindi le premesse ci sono tutte ma vogliamo anche documentare quello che ruota intorno a delle discrasie evidenti per chi turista verrà a trovarci. Dobbiamo annotare che in fatto di viabilità ordinaria con annessi servizi pubblici questa città ha un evidente  lacuna .

La mancanza di servizi navetta continuativi e non solo stagionali per le due stazioni ferroviarie come i collegamenti interni tra periferia cittadina, marine e località limitrofe (Santa Maria, Santa Caterina, Pagani, Cenate, Villaggio Resta, San Isidoro,Arneo ecc.) sono fortemente penalizzanti per chi vuole progettare una diversificazione di turismo che parta dal low cost a quello di èlite.

Impensabile e poco saggio affidarsi alla viabilità privata solo strumento di decongestionare arterie e località non fornite  di  aree di sosta capaci di snellire superficie urbane. Le marine i fronte mare sono li a testimoniare ogni anno il sistematico problema.

Di altro aspetto ma non meno importante incentivare i flussi nel centro storico. Una politica di limitare la viabilità per non compromettere il precario equilibrio dei monumenti e dell’urbanizzazione ha determinato scelte logiche come gli accessi elettronici ma poi non si è andati oltre. Non è stato portato a termine un servizio navetta multifunzione e con incentivi atti a sostituirsi all’invasiva presenza dell’autovettura privata.

Ancora più marcata se pensiamo alla latitanza di mezzi ecologici come le rastrelliere di biciclette poste a piazza S. Antonio sono li a dimostrare che si può fare ma che non si riesce a fare.

Di altro avviso nello stesso contesto di offrire servizi è lo stesso IAT posto strategicamente nel sedile di piazza Salandra ma chiuso e inoperoso sino ad oggi e non si comprende il perché.

Quindi non solo rete e ricerca di risorse per i contesti museali ma occorre fare molto di più in fatto di programmare la fruizione del centro e del resto delle nostre risorse in modo funzionale e continuativo.

Per quanto riguarda la carenza di ricezione purtroppo l’albergo diffuso non ha sortito l’effetto sperato anche con il censimento e l’offerta di posti letto resta slegato con un potenziale sistema che ora arranca in improvvisazione.

Mancano i tavoli di concertazione, le proposte le idee di quello che dovrà essere il nostro territorio per i prossimi anni, tenendo conto delle ricerche e dei dati presenti tra la costa Ionica e Adriatica del nostro Salento in fatto di domanda e offerta nel comparto turistico.

Rivolgiamo all’assessore di competenza e al primo cittadino di documentare se esiste un crono programma su questo tema e dare spazio ad un informazione che possa chiarire i dubbi sin qui descritti.