Nardò,27 gennaio_di COSIMO POTENZA_La nostra amministrazione è improvvisamente passata dalle azioni sfrenate ad uso mediatico, con risultati molto spesso altalenanti, al mutismo dovuto all’incapacità di dare delle risposte sulle attività da compiere senza che le stesse potessero ledere la fiducia incondizionata ricevuta dai propri elettori per un vero “Cambiamento” ipotizzato e urlato a gran voce prima delle elezioni .
C’è da chiedersi, oggi ,se quei comportamenti inconsulti ,dei primi mesi di governo, non fossero solo un mezzo per far crescere il consenso popolare in attesa dell’arrivo delle problematiche complesse, già in corso , consapevoli dell’ incapacità amministrativa di proporre soluzioni valide per poterle contrastare.
Un programma elettorale i cui punti cardine erano fondati sulla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sul distacco dal “modus operandi” della vecchia classe politica e soprattutto dall’ascolto della volontà popolare viene ad un tratto disconosciuto e abbandonato dopo l’insediamento nelle sale del potere. Questo cambio di rotta repentino ha creato una grande delusione e un enorme disagio presso chi ha sostenuto con coraggio il programma elettorale di Mellone e i suoi gerarchi anche sfidando lo scetticismo e la poca credibilità del nuovo corso all’inizio della campagna amministrativa.
Rimanere imbelli ,taciturni senza rispondere alle sollecitazioni della città su argomenti come “Condotta sottomarina” e “Oasi la Sarparea” è un atteggiamento complice e prono ai poteri decisionali che sino a ieri la governance attuale ribadiva di voler combattere con tutte le proprie forze.
Sul tema Sarparea , ultimo in ordine di tempo, attendere le risposte degli uffici tecnici cittadini prima di esprimere un giudizio è senza dubbio un comportamento pilatesco per non esprimere a chiare lettere ciò che è noto da tempo anche ai non vedenti , il progetto “Oasi la Sarparea” sarà approvato con il consenso della squadra di governo.
A questa sintesi brutale si arriva con un semplice ragionamento da scuola elementare ,partendo dal presupposto che gli stessi uffici comunali, ora chiamati in causa, hanno dato il via libera negli anni passati alla vecchia proposta del villaggio turistico in argomento perchè non esisteva alcun elemento ostativo alla sua realizzazione, non si vede come ,allo stato attuale, possano fornire parere diverso di fronte a un nuovo progetto migliorativo rispetto al precedente che lascia quasi invariata la parte boschiva e con cubature di edificabilità inferiori.
Ci siamo resi conto che il vero dilemma freudiano da risolvere per questa amministrazione è di capire quale formula trovare per dire al popolo che ha sostenuto la loro candidatura ci siamo sbagliati senza cadere nel ridicolo.
Cari ambientalisti seduti sulle comode poltrone del potere come avete potuto dimenticare le innumerevoli parole spese ,sino a ieri, per decantare la bellezza di quell’uliveto? L’esaltazione continua della maestosità di quegli enormi tronchi che hanno visto passare sotto le loro fronde eroi medioevali e storie inenarrabili .?
L’aver puntualizzato la criticità dei terreni non idonei a sopportare elementi invasivi senza causare danni irreparabili all’eco sistema circostante, l’aver sostenuto la fauna in via di estinzione propria dei luoghi, l’aver evidenziato le numerose grotte e i fenomeni carsici ? C’e’ da pensare, non a torto, che la coerenza sia stata chiusa a chiave nel cassetto dei sogni da mai più realizzare. Situazione ancora peggiore si ottiene passando ad affrontare la tematica “Condotta sottomarina” materia che è stata utilizzata come cavallo di troia per sgominare l’esercito avversario in campagna elettorale e una volta raggiunto lo scopo prefissato i novelli vincitori hanno pensato bene di lasciarla ammuffire nel dimenticatoio in attesa che si compia il destino oramai scritto da altri. Prova ne è la delibera di Giunta comunale n° 1 del 19/01/2017 in cui sono narrati tutti gli sforzi profusi dai nostri amministratori in questi mesi per scongiurare il pericolo che la condotta sottomarina fosse realizzata nel nostro mare. Praticamente nessun atto ufficiale se non la revoca parziale del protocollo d’intesa da parte del consiglio comunale in data 06/09/2016, sottoscritto dalla vecchia compagine Risiana, con la conseguente religiosa attesa di ricevere soluzioni alternative da comparti ed enti superiori.
Nel frattempo sono rimasti sordi soprattutto alle voci e alle richieste di sostegno provenienti da Manduria dove politici più accorti e bene introdotti nelle sedi regionali hanno chiesto di sostenere il loro impegno poichè la partita in corso non era ancora stata vinta ed era necessaria far sentire la forza della protesta nell’assise regionale per far cedere il passo a quella corrente pro condotta ben insediata negli uffici che contano. Appello rimasto inascoltato e soprattutto mentre in quelle latitudini si affannavano a proporre nuovi progetti che potessero superare le normative vigenti più a sud si godevano beati la recente vittoria auto glorificando le proprie azioni di quotidiana amministrazione tra selfie , canzoni e attività mediatiche. Il risultato di questo comportamento è stato la nomina certa, a breve, del nuovo commissario che deciderà al posto del territorio su questioni che riguardano ambiente e salute cittadina che sono temi imprescindibili per la sopravvivenza delle città messe sotto esame. E’ avvilente constatare come il nostro sindaco, dopo una campagna elettorale immerso tra la popolazione, nel momento in cui debba prendere decisioni che riguardano il futuro di intere generazioni possa chiudersi in una sala per approvare delibere di Giunta su tematiche così importanti senza aver prima interpellato i cittadini o, come in tutte le democrazie che si rispettino, almeno il consiglio comunale. Siamo di fronte a Verità di facciata che cambiano aspetto a seconda della prospettiva da cui si osservano. E’ imbarazzante notare i repentini cambiamenti di opinione che imperversano in tutte le parti in causa presenti nel tessuto sociale cittadino. E’ sconcertante vedere i paladini dei resort cambiare idea dopo aver perso il potere mentre ambientalisti incorruttibili nel loro credo perdere lo smalto dei tempi migliori dopo aver conquistato lo stesso.
E’ proprio questa evidente incapacità collettiva di unire i propositi, senza guardare alla squadra di appartenenza per raggiungere obiettivi comuni per il bene del paese, che hanno trasformato il nostro territorio in una terra di conquista per i poteri politico finanziari. L’eterna lotta fratricida tra i Guelfi e i Ghibellini neritini ha favorito l’avvento di questi approfittatori che appoggiando ora gli uni ora gli altri hanno ottenuto, da entrambe le fazioni in lotta ,sempre e solo vantaggi e ricchezze. La nostra città è soggiogata da una mentalità egoistica ed egocentrica incapace di abbandonare vecchie ruggini . Bisogna comprendere che solo riunendo gli intenti si potrà conseguire un successo comune per una crescita sociale collettiva . Per questo motivo sino a quando questa antica linea di pensiero dovesse rimanere invariata è impensabile invertire la rotta per un rilancio economico, culturale e soprattutto ambientale.