Lecce_25 anni fa, l’esodo albanese sulle coste Adriatiche fece conoscere alla Puglia e al Salento chi viveva al di là del mare, che si lasciava alle spalle povertà e dittatura e si proiettava – con un carico di speranze che presto sarebbero state deluse – verso una nuova vita in quell’Italia, che, vista dall’Albania attraverso la lente deformante dei varietà delle tv private, pareva il paese di Bengodi. Ma c’è un aspetto di quell’esodo che è stato poco evidenziato: sulle navi stracariche di umanità arrivarono anche scrittori e poeti albanesi, che contribuirono in maniera determinante a far conoscere la vivacità e l’originalità della letteratura del paese delle Aquile.

A un quarto di secolo da allora, Lecce ospita, venerdì 25 novembre, un seminario internazionale sulla letteratura albanese e sulla letteratura migrante in lingua italiana, intitolato “Il mare si lascia attraversare”, diviso in due sessioni: quella mattutina si svolgerà, dalle 10 alle 13, nella sala “Mino Carbone” della  Libreria Adriatica e sarà incentrata su “La letteratura albanese tra contemporaneità, tradizione e internazionalizzazione”, mentre quella pomeridiana è prevista, dalle 14.30 alle 17, nell’Aula Ferrari del Plesso Codacci-Pisanelli dell’Università del Salento, dove la discussione verterà su “L’importanza della traduzione per la letteratura albanese. Esperienze di scrittori migranti e scrittori tradotti all’estero”.

Questo seminario si inserisce nel solco della riflessione avviata con il Convegno internazionale “Kujtesa identiteti dhe integrimi – Letteratura albanese migrante in lingua italiana”, che si è svolto a Tirana nel gennaio del 2014, e proseguita, poi, al Salone del Libro di Torino di quest’anno con una serie incontri sulla letteratura albanese contemporanea e sulla sua promozione in Italia, tenuti nello Spazio Babel – Libreria internazionale.

Con questo ulteriore approfondimento a Lecce, promosso, peraltro, nell’ambito della tre giorni della Città del Libro di Campi Salentina, si intende riflettere sul panorama della nuova letteratura albanese contemporanea per individuarne tratti distintivi e caratteristiche e, soprattutto, per provare a definire una strategia di promozione della stessa attraverso il sostegno alle traduzioni e alle pubblicazioni in Italia. Un impegno che veda coinvolti Università, centri culturali, critici, traduttori ed editori nella consapevolezza che, nonostante le intense e consolidate relazioni di amicizia tra Italia e Albania, sempre sottolineate dalle istituzioni italiane, c’è una scarsa attenzione verso la promozione culturale della letteratura di questo paese.

Il seminario di Lecce, quindi, si propone come un momento di confronto per interrogarsi sui nuovi scenari della letteratura albanese e avviare, di intesa con il Ministero della Cultura del paese balcanico, un percorso che, attraverso la partecipazione a fiere letterarie, eventi dedicati o altre occasioni promozionali, favorisca una maggiore conoscenza della cultura albanese in Italia.

Preziosa a questo scopo la partecipazione di scrittori di punta del panorama letterario albanese, come Gezim Hajdari, che si è classificato secondo all’ultimo Premio Bodini nella sezione dedicata alla poesia, Diana Çuli, ma anche Parid Teferici, Lazer Stani, Prec Zogaj, Ismete Selmanaj Leba, Arben Dedja, che porteranno la loro testimonianza.

Oltre a loro, il parterre dei relatori prevede Paolo Ponzio, vice presidente del Teatro Pubblico Pugliese, gli editori Livio Muci di Besa e Arben Xoxa di Enciklopedike, Natale Parisi del Centro pugliese per le relazioni Italo-Albanesi, e accademici italiani ed albanesi, come Diana Kastrati, direttrice del Dipartimento d’Italianistica dell’Università di Tirana, Eugenio Imbriani, docente di Antropologia culturale dell’Università del Salento, Daniele Maria Pegorari, docente di Letteratura italiana all’Università di Bari, Monica Genesin, docente di lingua e letteratura albanese dell’Università del Salento e Griselda Doka, dottoranda in Letteratura albanese all’Università della Calabria. A moderare il dibattito sarà la giornalista Luisa Ruggio.

 

 

“IL MARE SI LASCIA ATTRAVERSARE”

 

PROGRAMMA

 

Sessione mattutina

La letteratura albanese tra contemporaneità, tradizione e internazionalizzazione

ore 10:00-13:00

Libreria Adriatica, Sala Letteraria “Mino Carbone”

 

Saluti istituzionali

 

Introduzione ai lavori

 

Interventi:

Il panorama letterario contemporaneo in Albania

Diana Çuli, scrittrice

 

L’imminente esigenza del trasferimento letterario albanese in italiano

Diana Kastrati, Direttrice del Dipartimento d’Italianistica, Università di Tirana

 

Le identità albanesi

Eugenio Imbriani, Docente di Antropologia culturale, Università del Salento

Cortocircuiti italo-albanesi

Daniele Maria Pegorari, Docente di Letteratura italiana, Università di Bari

 

Lingua albanese e italiana a confronto: i problemi della traduzione letteraria

Monica Genesin, Docente di lingua e letteratura albanese, Università del Salento

Reading

a cura di Gezim Hajdari

 

La poesia di Gezim Hajdari

Griselda Doka, Dottoranda in Letteratura albanese, Università della Calabria

 

Testimonianze di scrittori albanesi

Parid Teferici

Lazer Stani

 

Reading

a cura di Arben Dedja

 

Sessione pomeridiana

L’importanza della traduzione per la letteratura albanese. Esperienze di scrittori migranti e scrittori tradotti all’estero

ore 14:30-17:00

Università del Salento, Plesso Codacci-Pisanelli, Aula Ferrari

 

 

Saluto introduttivo

Paolo Ponzio, VicePresidente del Teatro Pubblico Pugliese

 

Introduzione ai lavori

 

Interventi:

 

Albania-Italia, la prossimità

Livio Muci, editore di Besa

 

Il lavoro editoriale in Albania

Arben Xoxa, editore di Enciklopedike

 

La traduzione della letteratura albanese in Italia: lo stato dell’arte

Gezim Hajdari, scrittore migrante

 

Per la “Comunità del Levante”: un percorso per promuovere la reciproca conoscenza

Natale Parisi, Centro pugliese per le relazioni Italo-Albanesi

 

Testimonianze di scrittori migranti e scrittori tradotti in Italia

Ismete Selmanaj Leba

Arben Dedja

Prec Zogaj

 

 

Il dibattito è coordinato dalla giornalista Luisa Ruggio.