Non vi è dubbio che, il tentativo grottesco al limite del comico, per quanto astrattamente legittimo, di derubricare la Risoluzione del contratto all’Impresa Affidataria del servizio di refezione scolastica a semplice “opzione nella disponibilità del Comune“(Gazzetta del Mezzogiorno del 18 nov 2016,pag.IX)  da parte del Consigliere di minoranza Risi, lascia il tempo che trova.

La conferma di ciò , del resto, riviene dalle stesse considerazioni del dichiarante, che candidamente riconosce di non aver valutato nel dettaglio i contenuti degli accertamenti dei NAS della ASL e del Comune. Ciò basterebbe per palesare come strumentale e povera la critica mossa da Risi, perchè parlare di abbassamento dei controlli dopo aver confessato di non conoscere le carte declina un approccio superficiale e generalista.

Nel merito, appare condivisibile perché oggettiva solo una questione quella afferente alla procedura di gara seguita per l’affidamento del servizio, peraltro riferibile alla sua amministrazione. E’ vero la gara è stata improntata secondo lo schema dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non al massimo ribasso come erroneamente sostenuto da qualcuno.

Ciò detto, è opportuno evidenziare non già a difesa della macchina amministrativa, ma per quanto scaturisce dalle evidenze documentali, che l’evento patologico si è verificato a soli 8 giorni dall’avvio del servizio per l’anno scolastico vigente per cui di fatto la capacità di prevenzione dello stesso era pressoché impossibile ed è fuor di dubbio che la risposta della politica prima e della burocrazia poi sia stata celere, efficace e motivata.

Sul tema dei controlli l’attuale Amministrazione, per quanto ci dice la storia, ha davvero poco da apprendere da chi ha guidato la macchina amministrativa nella scorsa legislatura ed ha visto consumarsi giorno dopo giorno del suo governo un vero e proprio default della benché minima capacità di controlli.

Il caso farmacia comunale, la gestione del piano delle coste, la gestione dell’organizzazione del servizio di prevenzione della corruzione e tante altre circostanze consentono a chiunque di sostenere che forse ancora una volta il ricorso al silenzio sarebbe stato opportuno se non necessario.