Nel pomeriggio do giovedì 13 ottobre 2016, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Lecce, mentre era in sosta su una piazzola della SS 613 Brindisi – Lecce in direzione Lecce, notava transitare una Citroen C3 di colore grigio i cui occupanti, alla vista dei militari operanti, assumevano un atteggiamento allarmato che non sfuggiva agli operatori, i quali decidevano di seguirla per effettuare un controllo.
L’auto in questione veniva raggiunta all’altezza dello svincolo di inversione di marcia per Brindisi e fermata subito dopo che la stessa aveva imboccato la curva che porta sulla rampa. Sulla vettura, condotta da BARBA Marco, 43enne gallipolino con numerosi precedenti penali, stavano viaggiando sia la sua compagna CASOLE Anna, 47enne anch’essa gallipolina e con precedenti di polizia, che la figlia ventenne BARBA Chiara unitamente al bambino di quest’ultima. Data la precaria situazione di sicurezza per la posizione dei veicoli, i militari decidevano di proseguire gli accertamenti presso l’ufficio dell’Aliquota Radiomobile, ma nel momento in cui tale situazione è stata comunicata ai fermati, BARBA Chiara usciva dalla vettura urlando e chiedendo solo di voler andare a casa con il figlioletto a casa, per poi risedersi in auto. A quel punto, il conducente BARBA Marco improvvisamente accendeva la vettura ed inserendo la marcia, ripartiva a forte velocità tentando di allontanarsi. Uno dei due militari, avvedutosi di ciò che stava accadendo, con uno scatto, di corsa arrivava allo sportello del conducente, lo apriva, e rimanendo in bilico tra sportello e abitacolo come in un film, mentre l’auto proseguiva la sua corsa accelerando, tentava di spegnere l’auto, venendo disturbato dal BARBA Marco che invece cercava di spingerlo fuori dall’abitacolo, facendogli perdere il già precario equilibrio e facendolo strisciare a terra.
Dopo alcune centinaia di metri, il militare riusciva comunque a far accostare il BARBA sempre sulla rampa, fortunatamente senza che le vetture provenienti dal senso opposto li investissero, ed a quel punto il medesimo BARBA, scavalcando la convivente seduta sul lato passeggero, guadagnava la fuga a piedi, per poi gettarsi nelle campagne circostanti in direzione del Cimitero di Lecce. L’altro Carabiniere, nel frattempo, aveva raggiunto la vettura con l’auto di servizio, ne era sceso e si era messo all’inseguimento del BARBA, e dopo averlo raggiunto, nel tentativo di bloccarlo, veniva trascinato dallo stesso BARBA a peso morto nella vegetazione costituita da rovi. A causa del rotolamento, il militare rimaneva ferito e dolorante a terra, mentre BARBA continuava la sua fuga nella campagna. Il militare che prima era stato trascinato dalla vettura del BARBA, nel frattempo si era rialzato e si era recato anch’egli nella campagna andando incontro al fuggitivo che, vista chiusa ogni via di fuga, cercava di nascondersi nei cespugli di rovi ivi presenti, tentativo che non sfuggiva al militare che quindi procedeva a bloccare BARBA Marco insieme ad uno dei Carabinieri appena giunti di rinforzo, calatosi immediatamente dal tratto scosceso e pieno di rovi ferendosi anch’egli. Quindi il BARBA, unitamente alla compagna ed alla figlia con il suo bambino, venivano accompagnati in caserma, dove i Carabinieri procedevano alle perquisizioni personali e della loro vettura.
Il motivo di tale tentativo di fuga veniva immediatamente spiegato: nel bagagliaio dell’auto veniva trovata una busta di carta all’interno della quale, oltre ad esserci giocattoli, veniva rinvenuto un involucro di cellophane contenente gr.14 circa di sostanza stupefacente tipo cocaina, mentre dalla perquisizione personale di CASOLE Anna emergeva un altro piccolo involucro gr. 2 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che la donna deteneva nei pantaloni. Per tale motivo, il PM di turno presso la Procura di Lecce, Dott.ssa BUFFELLI, concordava con i Carabinieri per l’arresto di tutti e tre gli occupanti della vettura; in particolare BARBA Marco veniva tratto in arresto per “detenzione a fini spaccio di sostanze stupefacenti in concorso”, “resistenza a pubblico ufficiale” e “lesioni personali”, ed associato presso la casa circondariale di Borgo San Nicola, mentre CASOLE Anna e BARBA Chiara venivano tratte in arresto per “detenzione a fini spaccio di sostanze stupefacenti in concorso” e tradotte presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Oltre alla droga, i Carabinieri hanno proceduto anche a sequestrare la somma di euro 1300 circa in contanti che CASOLE Anna aveva nella sua borsa, collegando tale denaro quale probabile provento di attività di spaccio. Tutte le suddette operazioni sono state seguite in prima persona anche dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Giampaolo Zanchi, che si è immediatamente premurato di conoscere quali fossero le condizioni di salute dei militari feriti.
Fortunatamente le ferite riportate dai Carabinieri, medicate dai medici del Pronto Soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, si sono rivelate non gravi, e a seguire il Colonnello Zanchi si è vivamente complimentato di persona con i Carabinieri feriti, esaltando il loro coraggio ed il loro sprezzo del pericolo nel portare a termine una attività di polizia giudiziaria resa particolarmente difficile dalle condizioni in cui è avvenuta, senza creare pericoli per altre persone, ma invece arrivando a mettere a repentaglio la propria incolumità per la perfetta riuscita del servizio.
Controlli antidroga nell’hinterland leccese. Arrestato spacciatore a Castrì di Lecce.
Droga “shop” in casa. Capirola Manuele, di anni 32, è stato arrestato nella giornata di ieri pomeriggio con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente a Castrì di Lecce. I “Falchi” del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Lecce già da un po’ di tempo seguivano gli spostamenti del CAPIROLA e ne tenevano d’occhio l’appartamento dove avevano notato un viavai sospetto. L’uomo, accortosi della presenza dei militari dalle telecamere che aveva installato all’esterno della sua abitazione, ha tentato di disfarsi di parte dello stupefacente gettandolo nel water. Uscito di casa cercava di allontanarsi dalla propria abitazione a bordo della sua autovettura, ma è stato subito prontamente bloccato. Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno aperto la fossa settica ed hanno notato affiorare una decina di “bustine” di colore bianco, realizzate con materiale di confezionamento identico a quello rinvenuto nella sua abitazione, contenenti la cocaina di cui il Capirola aveva tentato di disfarsi, mentre nella stanza da letto hanno trovato una busta di cellophane contenente 4 panetti di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” del peso complessivo di gr. 1500 circa. Inoltre in un vano intercapedine ricavato nel muro della cucina veniva rinvenuto un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo “cocaina” del peso di gr. 70 circa. La perquisizione si è conclusa con il sequestro dell’occorrente per la preparazione e il confezionamento delle dosi, due nastri isolanti, vari ritagli di forma circolare di cellophane, forbici di varia misura ed una bilancia di precisione. L’uomo, su disposizione del Magistrato di turno, il Dott.ssa D. BUFFELLI, è stato tratto in arresto e accompagnato presso il carcere di Borgo San Nicola di Lecce, in attesa dell’udienza di convalida.