Il plesso di Via Marzano riaprirà lunedì mattina (10 ottobre 2016) ma le polemiche non si fermano. I fatti noti li conosciamo un pò tutti: la presenza di ratti nella palestra come in aule didattiche allarma il corpo docente ,dirigente e genitori che non hanno mai nascosto i dubbi sulla struttura del prefabbricato con problemi che ciclicamente vengono alla luce, riconducibili a un invecchiamento provato: microclima delle aule (calde d’estate e fredde di inverno) e il macroclima dove le piogge hanno dato il loro contributo con infiltrazioni e repentini rattoppi .

Meritorio di nota le azioni del Sindaco che si prodiga a mettere in sicurezza con una celere opera di bonifica che appare causa effetto del malessere denunciato a più riprese dalla Dirigente del terzo polo, la prof. Tommasa Presta, tanto da giungere alle cronache cittadine sui media locali e a livello nazionale.

Problemi che la dirigente ha denunciato ancor prima dell’apertura dell’anno scolastico,esattamente il 28 luglio 2016 e poi “ricordato” al Sindaco con una lettera del 1 ottobre 2016, dove la Dirigente Presta usa ,per le azioni di sua pertinenza in fatto di tutela e sicurezza dell’opificio e di chi risiede, il termine “preminente” per ogni atto esposto all’amministrazione proprietaria del plesso di via Marzano per azioni ritenute urgenti.

Un dialogo documentato verso interlocutori tecnici e politici che non conoscono a pieno il problema? tanto da “scoprirlo” il 4 ottobre? ci crediamo poco, sinceramente.

Ma non è tutto, lo stato dell’arte del plesso non è del tutto dipanato. Nei quattro giorni di chiusura per la derattizzazione e lo sgombero del materiale accantonato nella palestra, nessuno ha reso noto l’imminente trasloco di 350 alunni, corpo docente e non docente che dovrà prodigarsi a trasferirsi per la nota ricostruzione dell’edificio scolastico.

Il quesito ,dello sgombero di via Marzano, risiede nella ricerca da parte dell’amministrazione di un edificio alternativo dove ospitare una “comunità scolastica” in tempi celeri .

I genitori dal canto loro sono dell’opinione che l’edificio è da ritenersi inagibile, tanto da “pensare” all’intervento ,su loro richiesta, dei VV.FF come “ultimo ratio” di questa incresciosa vicenda che vede , per ora, il problema privo di soluzioni e dare così un indirizzo fermo se il dialogo con Sindaco in testa non arriva a fatti certi e in tempi brevi.

Conoscendo la sensibilità e il pragmatismo di Mellone probabilmente l’idea dei VV.FF appare esagerata.

Le soluzioni presentate nell’individuazione di diversi edifici scolastici come il liceo classico di via xx Settembre , l’edificio di via Bologna sede attuale del IISS Moccia e non meno importante degli edifici provinciali di via Ferri sede del liceo Galileo Galilei, non sono state sufficienti a risolvere la questione che resta logistica.

Strutture,inoltre,lontane dallo quartiere dove dimora il plesso in questione, escluso il liceo di xx Settembre, rappresenta il vero disagio che ha portato i genitori a un, presunto, “braccio di ferro” con Mellone & Co., tanto da proporre all’amministrazione l’uso del tribunale .

L’utilizzo della struttura “chiave di volta” di questa silenziosa disputa tra genitori determinati a svuotare le aule con richieste di nulla osta per trasferire i loro pargoli in altri realtà presenti in città, e cosa meno importante,riunire nel quartiere il plesso del 3°polo in attesa della costruzione della nuova struttura in via Marzano.

Mellone & Co. avrebbe tra le mani un terno secco e un ritorno di immagine non di poco conto cancellando con un azione da manuale le polemiche legate alla chiusura di una struttura comunale di pregio , sempre se l’idea è fattibile ovviamente.-