La situazione kafkiana del fu ospedale di Nardò prende la fisionomia di un guazzabuglio dove attori più o meno noti propinano, a tempi alterni ,ricette che, guarda caso ,non portano da nessuna parte. Il diritto all’assistenza sanitaria è forse (?) uno dei principi cardini della nostra carta costituzionale che dal ’48 ad oggi ha subito una alterazione mutagene di rilevanza abnorme tanto da trasformarsi non più di un diritto ma di un servizio profumatamente costoso per la comunità.
L’implosione del sistema sanitario e le cause riconducibili, ha mille rivoli percorribili tutti ampiamente documentati: una politica logistica millesimata, sperperi nei costi di gestione e un livello di corruzione pari solo a realtà da paese del terzo mondo. In particolare il sistema sanitario Pugliese ha perseverato a rimodulare l’organigramma del sistema sanitario per paura di deludere i poteri forti romani e milanesi, perdendo di vista la vera esigenza dei suoi stessi mutuati che da residenti pugliesi sono diventati emigranti sanitari per necessità.
Risorse umane nell’indotto sanitario sfornati a iosa, cervelli esportati nel campo medico di primissimo livello ma in casa nostra è notte fonda. L’indirizzo politico ha comprovato in questo campo tutto il pressapochismo possibile a spese sempre e comunque dell’utente, vittima sacrificabile a quanto pare.
Stride le due facce della stessa medaglia dove l’eccellenza e la competenza in questo campo in mano alla mediocrità politica soggiogata da miraggi più o meno noti, si affossa nel pantano di soluzioni pro tempore che , ripetiamo, non portano da nessuna parte.
Quindi fuori luogo credere ancora che il fu nosocomio di Nardò abbia un futuro che non sia riconducibile ad una privatizzazione. Non c’è speranza in questo contesto se ancora si crede di prolungare l’agonia con soluzioni placebe d’infimo ordine.
Propagandare la parola Poliambulatorio, è rimescolare il concetto di un ospedale. Non è un sistema sanitario funzionale ma è l’anticamera della grande illusione attuata con una certa disinvoltura da chi non ha cuore i sui cittadini .
L’obbiettivo del sistema sanitario nazionale e nello specifico quello della regione Puglia, è di accentrare tutto in enormi contenitori migliaia di utenti ma visto la malasanità in corso, è pura utopia.
L’Esempio? Le Cittadelle della sanità finalizzate a centralizzare la sanità come agglomerato alla cura o presunta tale in batteria; ma tutto questo dove porterà? Forse siamo già ad una sanità pubblica anticostituzionale a tutti gli effetti? …