Brutta storia sull’assenteismo di due vigili urbani della nostra città. Un fatto che avrà nelle sedi opportune un controversia logorante tra quella mole di cavilli giudiziari che relegano presunti colpevoli o presunti innocenti in una sofferenza senza tempo ancor prima di espiare eventuali pene.

Quanto accaduto non è un caso isolato, per lungo e per largo dello stivale fatti simili sono quasi all’ordine del giorno e denotano un malessere comune: un apatia quasi cronica al rispetto delle regole.

Se annotiamo sentenze definitive di casi simili il sapore,acre, della sconfitta, di istituzioni e di ciò che ruota a salvaguardia della sua integrità vengono dichiarate nella sua nuda e cruda realtà: il modo di pensare e di agire di chi è chiamato a rivestire un ruolo pubblico e per giunta di controllore a salvaguardia delle regole, è venuto meno ai principi della sua stessa funzione primaria.

 

L’etica dei ruoli che sancisce l’integrità morale di un pubblico dipendete, di un libero professionista o del semplice ma non meno importante cittadino, è la base del vivere civile, è la fondamenta della nostra stessa democrazia partecipata.

Stiamo perdendo o forse si è già persa la bussola del nostro essere una repubblica democratica, dove le due parole sono una il rafforzativo dell’altra ma ad una condizione: regole certe e osservanza da parte di tutti del sistema democratico fissato dalla carta costituzionale.

Il Chi controlla Chi è venuto meno alle sue responsabilità?

La ,quasi, certezza di una macchina giudiziaria che lascia ampi margini di tolleranza tra lecito e illecito, permette di delinquere?

Sono domande legittime se il controllore e il controllato sono “Leggeri” nel rispetto delle regole o peggio sono lo stesso soggetto giuridico.

La sensazione epidermica è forte quasi orticante. In questo momento storico stiamo percorrendo una linea sottile dove si fa facilmente confusione nei ruoli pensando, a torto, che la coscienza sia solo ad appannaggio degli onesti ,di coloro che sono servitori fedeli delle istituzioni che vivono dignitosamente la loro vita senza scossoni o colpi di testa.

Queste brutte storie dovrebbero essere da esempio soprattutto nelle sedi di formazione, dove tutto ha inizio dove futuri cittadini saranno i controllori di domani.

Ma senza la certezza della pena e di un etica forte e viva, a quanto pare, non si andrà da nessuna parte …