In barba ad ogni accordo ed a tutti i protocolli di intesa, firmati negli ultimi anni ed in barba ad ogni spicciolo accordo elettorale e agli opportunismi professionali, hanno intenzione di chiudere il Punto di Primo Intervento di Nardò.

 

 

L’Amministrazione comunale non può stare a guardare inerme gli eventi, come è già accaduto in questi ultimi 7 anni! Ricordo che solo il Comitato Civico ed il Movimento “Difendiamo il Nostro Territorio” hanno difeso la sanità a Nardò, tutto a proprie spese ed a rischio e pericolo personale. Nessun atto pubblico è intervenuto a favore dei promotori e della popolazione.

Oggi chiediamo all’attuale Amministrazione non “comunicati”, parole, telefonate agli Amministratori regionali, ma delibere comunali. Ricordo le ultime promesse elettorali dell’attuale Amministrazione:

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Trasformazione del punto di prima assistenza in dipartimento di urgenza.Azione a tutti i livelli per ottenere che nell’ex-Ospedale venga istituito un dipartimento di urgenza per stabilizzare ogni criticità sanitaria in un comprensorio (Nardò – Galatone e fascia costiera) che vede una popolazione stabile di 50.000 persone che si raddoppia nella stagione estiva.Impegno a promuovere l’Ampliamento dell’Ospedale “San Giuseppe – Sambiasi” .L’azione dovrà essere indirizzata a promuovere il progetto di ampliamento dell’ospedale proposto da Difendiamo il Nostro Territorio – ing. Francesco Antico, con uno studio di fattibilità che ha obiettive ragioni di essere preso in considerazione e le cui simulazioni sono inoppugnabilmente sostenibili. Si ritiene il progetto meritevole di sostegno da parte di un’Amministrazione a nostra guida. … … …

 

Riteniamo che le prime delibere urgenti, per destabilizzare la volontà dell’Amministrazione regionale, siano le seguenti:

 

Rilasciare il Parere dell’Amministrazione comunale sullo Studio di Fattibilità dell’Ampliamento dell’Ospedale “S. Giuseppe – Sambiasi” a 465 posti letto, sotto il profilo delle norme urbanistiche, vigenti nel territorio comunale. La richiesta è stata inoltrata in data 29/10/2011 ed ancora successivamente protocollata in data 05/03/2013.

 

Mantenere il vincolo a servizio del nosocomio per tutti i terreni posizionati alle spalle dello stesso e contenuti nella maglia delimitata dalla via XXV Luglio, via Due Giugno e via Gregorio Leone, fino a quando non cesserà il notevole interesse pubblico sulla struttura ospedaliera di Nardò.

 

Avviare la procedura burocratica che propone all”Amministrazione regionale di intervenire sul “S. Giuseppe – Sambiasi” per adeguarlo allavigente normativa antisismica, in modo da offrire al territorio un fabbricato esistente adeguato anche dal punto di vista antincendio e poterlo utilizzare per un Pronto Soccorso H24 con le quattro unità operative di base (medicina, chirurgia, ortopedia e ginecologia) con un numero adeguato di posti letto. Ciò in attesa che si giunga alla determinazione per la costruzione di un nuovo ospedale o all’ampliamento dell’esistente, sapendo che, attualmente, nessun ospedale in provincia di Lecce è in regola con le norme antisismiche ed antincendio e non è provvisto di certificato di agibilità.

 

Reperire un’area idonea da mettere a disposizione dell’Amministrazione regionale per la costruzione di un probabile nuovo ospedale a Nardò.

 

Costituire un Consorzio intercomunale fra Nardò e Galatone (circa 50.000 abitanti residenti) che sia finalizzato al perseguimento di strutture pubbliche per la Sanità (ospedale), la Giustizia (tribunale), l’Ambiente (discarica), il Fisco, l’Istruzione (Scuole), il Turismo, l’Industria, ecc. Il Consorzio può essere esteso a Porto Cesareo specialmente per le strutture del Turismo (circa 55.000 abitanti residenti).

 

Questa Amministrazione ha il dovere di anticipare i tempi e produrre proposte concrete e fattibili che possano aiutare un’Amministrazione regionale che naviga a vista in un mare magum senza futuro per quanto riguarda la sanità pugliese.

 

DIFENDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO

Francesco Antico