Esprimo un parere sulla vicenda tragi-comica dell’errata convocazione del primo consiglio comunale a Nardò,”il vizio di forma” contestato dai consiglieri di minoranza appare, da molti, (non tutti, per fortuna) enfatizzato alla stregua di un vulnus grave al “Diritto di partecipazione informato” ai lavori del Consiglio Comunale, tanto da indurne la revoca postuma!!!
Non entro nel merito della responsabilità circa l’applicazione di norme regolamentari, da parte di funzionari chiamati a svolgere la funzione di supporto al Sindaco firmatario del provvedimento in questione. Pippi Mellone avrà capito a sue spese e, quindi, a nostre spese che, dovrà verificare la regolarità formale anche di atti non particolarmente complessi, come quello attenzionato, in relazione all’elevato margine di errore (sinora) della propria macchina amministrativa.
Tuttavia, appare utile a mio modesto avviso precisare che, si è trattato comunque una di irregolarita’ sanabile …infatti , ricordo a me stesso che, di fatto, il primo consiglio Comunale ha il valore di uno “start and go” una mera ricognizione e presa d’atto delle risultanze elettorali e davvero poco altro..
Da tanto discende che, il termine regolamentare dei 5 giorni (prima della riunione) concesso a beneficio dei consiglieri per consentirli di partecipare con consapevolezza e cognizione degli argomenti da trattare perde di sostanziale interesse giacché non è richiesto altro se non quello di prendere parte alla riunione . Un approccio piu’ sereno meno formalistico, da parte dei consiglieri di opposizione avrebbe consentito, comunque, lo svolgimento della riunione e magari nel corso della stessa si sarebbe potuto evidenziare, da parte di questi ultimi la violazione del Regolamento ed il difetto di forma …
Il fatto che, a sollevare siffatta censura sia proprio chi nella passata stagione nel diverso ruolo di Governante si è reso protagonista di fatti e atti riguardanti più ambiti dell’Amministrazione intrisi di irregolarita’ e violazioni gravi , alcuni dei quali già scrutinati e altri in corso di scrutino da parte di autorità diverse, giudiziarie e non, rende la vicenda in sé grottesca, paradossale e addirittura comica, se non fosse che i ritardi per l’avvio dei lavori consiliari si ripercuotono su ciascuno di noi.
Si consiglia maggiore prudenza ad entrambe le parti, l’invito che rivolgo a tutti e’ di soppesare le parole e le esternazioni, specie quando riguardano questioni di lana caprina (scusandomi con le capre innocenti)…..