Scopro con sorpresa che fare gli auguri e fare una foto con il nuovo sindaco diventa inciucio. Non accadeva nemmeno nella Bulgaria, ai tempi della cortina di ferro.

 

Peccato che nessuno si sia scandalizzato quando la sera precedente ero seduto al tavolo di un ristorante con l’ex sindaco Marcello Risi.

Non ho rilasciato dichiarazioni e tantomeno ho esternato le mie impressioni e riflessioni riguardanti la prima fase di questa campagna elettorale. Sono rimasto al mio posto.

Dopo il primo turno ho dovuto assistere in silenzio alle fughe in avanti di chi in questi giorni ha tentato di barattare i miei voti a destra e a sinistra. Non ho fatto, e non farò nemmeno in questa circostanza, alcun commento, ma le generiche, fantasiose e farneticanti dichiarazioni di ieri sono obiettivamente ingenerose, eccessive e fuori luogo.

Non si possono attribuire ad altri il proprio fallimento, l’incapacità e la esclusiva responsabilità di non essere riusciti a sostenere il proprio candidato sindaco.

Non si possono cercare capri espiatori all’esterno ma bisogna fare il mea culpa all’interno. Del resto la provenienza delle dichiarazioni parla da sé…

Capisco che con la vittoria del cambiamento è stata completamente spazzata via la classe dirigente di questi ultimi 30 anni; capisco che al giovane Siciliano ed al veterano Tarricone la sconfitta possa bruciare, ma ogni tanto bisognerebbe avere l’umiltà di riconoscere il valore degli altri.

Antonio Vagliod