In questi giorni il sindaco uscente, Marcello Risi, con un manipolo di “suoi”candidati è per le vie della città a confezionare proseliti per la sua campagna elettorale.

 

 

Lo chiama,Marcello, il “porta a porta” prendendo in prestito il titolo di una nota trasmissione televisiva nazionale. I suoi “seguaci” si spendono a selfie e affini con frasi ad effetto sottolineando la certezza della sua rielezione, dei contenuti , mancati, di una comunicazione sociale che non appartiene più al PD o presunto tale, il tutto intriso di sorrisi quasi fosse il compleanno dello stesso Marcello ogni giorno di questa Scialba campagna elettorale.

Il social network che rivela particolari, il social network strumento, ancora una volta, nudo e crudo delle mezze verità e della palese discrasia tra un quinquennio costellato di fallimenti e un futuro che con il sostantivo femminile “bella” dovrebbe ricondannarci ad assistere ad un ulteriore potenziale disastro di un sistema ,risiano, che fa acqua da tutte le parti.

Non nascondiamo l’ammirazione,ironica, di vedere intorno al caro Marcello chi nutre una forte amicizia e chi “strafulminato sulla via di Damasco” nutre avvisaglie, palesi, della sindrome di Stoccolma.

Il risvolto della medaglia il social network dove nulla, ad occhi attenti, sfugge : immagini e parole che qualche buon tempone ignaro regala ad una platea attenta e consapevole della deriva rovinosa che questa società compie.  Alimentando, ancora una volta, ciò che ci meritiamo da un trentennio a questa parte: pressapochismo a buon mercato con selfie e affini ,ovviamente, inclusi …