La campagna elettorale 2016 volge al suo culmine nelle due settimane a chiusura della propaganda di quattro candidati sindaci e di chi ha l’ambizione di proporsi come consigliere comunale. Una corsa di politici e affini tramutata in una passeggiata consapevoli che il voto si racchiude in quel risicato 30% di votanti che rappresentano, a quanto pare, il corpo elettorale di questa comunità che, ricordiamo, ha più o meno 19mila elettori ma circa 6.000 andranno a manifestare un loro diritto o quasi nell’urna.

Un assenteismo cronico dettato non tanto da disaffezione alla politica ma soprattutto da tantissima ignoranza di un cittadino , quello neretino, che apertamente è disinteressato ai suoi diritti. Un elettorato beone che ha fatto della suo disimpegno ,elettorale, la fortuna dei portoghesi della politica, dei millantatori a buon mercato e di chi con una manciata di voti ha reso questa città un baronato con blasone e casta inclusa.

Non c’è da stare allegri ne stupirsi se oggi i centenari della politica o quelli arrampicatori votivi te li ritrovi in tutte le salse ora qua, ora là scevri da vergogna e pudore che il buon senso porterebbe a pensare.

Basta applicarsi come sapienti incantatori di serpenti : un’istantanea al fotografo di grido, un aggiustatina su “Photshop”  per mascherare il tempo che passa ed ecco “ristrutturato” il più incallito dei pseudo politici locali che, ovviamente, ci meritiamo.

Fa sorridere chi con la schiena dritta ha deciso di competere con questi navigati illusionisti arroganti, fidando sulla parola onestà.

Sorrisi amari di chi consapevole testimone di questo tempo annota sul suo taccuino ogni sfumatura, ogni ricorso storico con cui questa comunità non ha il coraggio di alzare la testa.

Proni e indifferenti al proprio futuro, alimentati da pennivendoli navigati a vendere fumo per uno scopo: il potere temporale per continuare ad amministrare le “fate ignoranti”.

Come darli torto dopo tutto è il popolo, o quello che ne resta, a volerlo con tutte le sue forze …