E’ strano che nessun candidato abbia risposto all’appello in difesa di quel che rimane del Sambiasi, ma ancor più strano è l’intervento, fuori dalla realtà, che si è dovuto registrare da parte della dottoressa Rimo. La professionista ignora, o finge di ignorare, quelle che sono state le battaglie in difesa dell’Ospedale che oggi è chiuso, ma certamente non per colpe attribuibili in alcun modo al sottoscritto.

 

Durante la mia amministrazione ho organizzato manifestazioni importanti in difesa dell’Ospedale ed ho presentato ricorsi al Tribunale amministrativo, ma non solo. Ricordo alla dottoressa che quando c’era Alberto Tedesco alla guida della sanità regionale siamo riusciti anche ad ottenere discreti risultati in difesa del nostro Ospedale. Ricordo solo che in quel periodo si parlò per la prima volta di un grande ospedale che sarebbe dovuto sorgere nel territorio neritino anche a servizio delle città di Galatina e Copertino, e che avevamo avuto assicurazioni che il nostro ospedale non sarebbe stato chiuso nel frattempo.

L’evolversi dei fatti è noto a tutti, almeno a quelli che vogliono ricordare e non fare solo demagogia.

Nel 2010, quando è stato interrotto il mio mandato, l’Ospedale era perfettamente funzionante ed avevo garantito personalmente a Vendola che non sarebbe riuscito a chiuderlo facilmente, e che insieme ai neritini mi sarei opposto con tutte le forze.

Spettava ad altri, a chi è venuto dopo di me, intraprendere quelle iniziative che, forse per ragioni politiche, non si sono volute intraprendere. Anche questa sorta di indolenza nei confronti della chiusura dell’Ospedale rientra tra le ragioni del mio nuovo impegno. Perché per me viene prima la città e poi l’appartenenza politica, e questo l’ho dimostrato con i fatti.

Si sconvolgesse meno, quindi la dottoressa Rimo, e ricostruisse meglio il passato più o meno recente. Evidentemente era troppo impegnata a lavorare per comprendere quello che è stato fatto in difesa del Sambiasi durante il mio mandato di sindaco.

Cara dottoressa, io non gioco sugli equivoci. L’Ospedale è chiuso ed ora non si eseguono neanche gli interventi ambulatoriali perché per farli è necessaria la figura dell’anestesista a tutela dei pazienti, anche se si tratta di anestesia locale. Questo significa che Nardò prosegue in un lento declino al quale non mi rassegno.

A breve la questione arriverà sul tavolo regionale grazie ai consiglieri a noi vicini, se gli altri candidati sindaco non intendono far sentire la propria voce, ma io non credo sia così, vuol dire che sarà una battaglia che porteremo avanti da soli.

il candidato sindaco del Polo dei Moderati, Antonio Vaglio