Nella tarda serata di ieri 13 aprile 2016, presso un esercizio commerciale di Surbo, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Lecce hanno rintracciato e tratto in arresto VITALE Domenico, 44enne pregiudicato di Lecce, attualmente sottoposto

alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. L’arresto è stato operato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dagli stessi Carabinieri, inoltrata dalla Procura della Repubblica di Lecce nella persona della Dott.ssa Roberta LICCI, ed emessa ieri dal GIP di Lecce. Nella predetta ordinanza, al VITALE sono stati contestati la violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di P.S., la resistenza a pubblico ufficiale, il danneggiamento di un’autovettura dei Carabinieri, ed infine l’indebito utilizzo di una carta Bancoposta proveniente da un furto in appartamento.

 

I fatti contestati risalgono alle prime ore della mattina di domenica 3 aprile scorso, allorquando alle ore 06,50 una pattuglia di Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile veniva inviata dalla Centrale Operativa in Piazza Napoli, a Lecce, in quanto vi era stata la segnalazione di una persona travisata da passamontagna che si trovava in prossimità dello sportello Bancoposta dell’Ufficio Postale ivi ubicato.

Una volta giunta sul posto in brevissimo tempo, la pattuglia scorgeva un’autovettura Alfa Romeo 156 di colore nero, con all’interno una persona al posto di guida, che al passaggio dell’autovettura di servizio si voltava proprio in direzione dei militari intervenuti. In quel frangente, uno dei militari di pattuglia riconosceva senza dubbio il pluripregiudicato VITALE Domenico, mentre poi, nei pressi dello sportello Bancoposta, vi era un’altra persona travisata da passamontagna, che alla vista dei Carabinieri attraversata velocemente la strada e saliva a bordo della suddetta Alfa 156.

A quel punto, i Carabinieri si sono posti con la loro auto davanti alla vettura condotta dal VITALE al fine di bloccarlo unitamente al complice, ma costui, per darsi alla fuga, partiva comunque speronando l’autovettura di servizio, che comunque, grazie alla prontezza di riflessi del militare autista, evitava un impatto maggiore che avrebbe potuto causare ben più gravi conseguenze, permettendo quindi all’auto di servizio di poter ancora marciare al fine di mettersi all’inseguimento dei fuggitivi.

L’inseguimento che ne scaturiva, con sirene e lampeggianti attivati, si protraeva per oltre 25 minuti, durante i quali il VITALE poneva in essere una serie di manovre spericolate e infrazioni al Codice della Strada tali da creare un grande pericolo per l’incolumità degli stessi militari e degli altri utenti della strada. Infatti, dopo aver percorso a folle velocità le vie del centro urbano, alcune strade provinciali ed interpoderali, sfiorando concretamente in più circostanze la collisione con altri veicoli, i fuggitivi riuscivano a far perdere le proprie tracce e guadagnare così la fuga, anche perché i Carabinieri, oltre ad aver riconosciuto l’autista, avevano comunque verificato che la targa dell’Alfa non era oggetto di furto, ed in quelle condizioni non potevano continuare a permettere che il VITALE, nella sua fuga spericolata, avesse potuto ferire e creare altri danni ai cittadini che si sarebbero loro malgrado imbattuti nell’inseguimento.

Quindi i Carabinieri si sono immediatamente recati presso l’abitazione del VITALE, ove lo stesso non c’era, e hanno atteso fino alle successive ore 08:00, quando lo stesso è rincasato a piedi. Le ricerche dell’Alfa 156, intestata comunque ad un suo parente e non risultata rubata, non hanno fornito però alcun risultato, anche perché sicuramente la stessa vettura era rimasta nella disponibilità dell’altro complice di cui non si conosce l’identità. In quella circostanza, i Carabinieri hanno provveduto ad appurare che il VITALE risultava sottoposto alla misura della sorveglianza di P.S. con obbligo di soggiorno, per la quale non sarebbe potuto uscire da casa prima delle ore 07.00 del mattino, mentre l’inizio dei fatti risale ad un orario precedente.

Inoltre il VITALE aveva guidato l’Alfa 156 senza essere munito di patente di guida, in quanto revocata in passato e mai concessa nuovamente. Nell’immediatezza dei fatti, anche al fine di approfondire dal punto di vista investigativo in maniera precisa e puntuale tutta la vicenda, i Carabinieri, di concerto con la Procura di Lecce, hanno provveduto solo a denunciare a piede libero il VITALE, per quei reati poi contestati anche nell’ordinanza di custodia cautelare, e che la scorsa notte hanno portato al suo arresto ed alla sua traduzione presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Le successive indagini dei Carabinieri sono proseguite poi nei giorni successivi all’evento, presso l’Ufficio Postale di Piazza Napoli, dove il VITALE ed il complice erano stati scorti mentre uno aspettava in auto e l’altro armeggiava sul sistema ATM: qui si acquisivano le immagini del sistema di videosorveglianza e gli estratti delle operazioni dell’ATM, dai quali è emerso anche che il complice del VITALE aveva effettuato dei prelievi con una tessera Bancoposta intestata ad una signora di Novoli, che ne aveva subito il furto proprio quella stessa notte nel suo appartamento, è ciò si è rivelato utile per aggravare ulteriormente la posizione del VITALE, così come anche riportato nel provvedimento di arresto.

Nella circostanza dell’arresto, prima del suo accompagnamento in carcere, questa notte al VITALE sono state contestate anche tutte le infrazioni al Codice della Strada da lui commesse mentre era alla guida dell’Alfa 156 durante l’inseguimento dei Carabinieri, che vanno dalla guida senza patente al non essersi fermato all’alt dei Carabinieri, dalla velocità eccessiva al sorpasso vietato in prossimità di curve ed incroci, comminandogli delle sanzioni anche pecuniarie per un importo totale di circa 5.250 euro.