Resto basito dalla capacità del Sindaco Risi di prendersi gioco dei neretini. Ancora una volta, sembra che l’appropriazione indebita di meriti altrui sia l’unico sport che, il primo cittadino, è in grado di praticare. È inaccettabile che il merito del progetto della piscina, di iniziativa esclusivamente privata, sia ascritto al potente di turno che, per lungo tempo, ha ostacolato gli ideatori del progetto e che oggi, con un piede nella campagna elettorale, si cimenta nel vano tentativo di dimostrare che, la sua amministrazione inetta ed inoperosa fino ad oggi, sia invece in procinto di compiere opere bloccate dalla stessa per anni.

 

Ho seguito il progetto in prima persona fin dal principio e, la cittadella dello sport che era nelle mie proposte iniziali, oggi sarebbe stata già funzionante e fruibile se questa amministrazione non avesse ostacolato anche quel progetto.

Tuttavia mi sono impegnato, in qualità di Assessore allo Sport, nonostante la competenza della questione fosse più che altro del settore urbanistico, insieme a Marco Macchitella (Amministratore unico di Icos Sporting Club) e all’Ingegnere Walter Mirarco, ad individuare un terreno dove progettare la piscina che Icos fortemente voleva a Nardò.

Soltanto grazie alla caparbietà di Icos e dell’ingegnere Mirarco, che per sua stessa ammissione ha riscontrato negli anni una totale mancanza di disponibilità e collaborazione dell’ufficio amministrativo preposto, in questi giorni si effettuano prove geologiche atte a redigere un progetto definitivo della piscina, individuando l’ubicazione definitiva in via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

La stessa individuazione del terreno fu impresa ardua dal principio, lo riconoscono gli stessi Dott. Macchitella ed Ing. Mirarco con i quali collaborai assiduamente in quel periodo.

Inoltre, va detto che il progetto della piscina fu respinto per ben tre volte dall’amministrazione: il primo di questi fu presentato sul terreno della ex scuola agraria, la stessa area individuata per la Cittadella dello Sport, ma il dirigente dell’ufficio urbanistico del Comune stravolse il progetto sia sul piano dell’investimento economico ( si passò da 2 milioni di euro a 4 milioni), che su quello strutturale (l’impianto proponeva la costruzione di una piscina semi-olimpionica, il Comune la richiedeva olimpionica); come previsto, né Icos, né altre società si fecero avanti per raccogliere la nuova proposta più onerosa ed impegnativa.

Il secondo tentativo riguardò un terreno tipizzato che necessitava però di opere di urbanizzazione, ed anche in questo caso ci fu il diniego dell’amministrazione.

Si giunse così alla terza opzione, quella dell’attuale progetto di via Carlo Alberto dalla Chiesa, senza però riscontrare alcuna collaborazione o aiuto da parte di questa amministrazione comunale.

Tanto detto appare ridicolo il tentativo del Sindaco di dimostrare l’operosità del Comune su un progetto che ha ostacolato per ben quattro anni e che oggi muove i primi passi soltanto per poter essere inserito in una lista di opere, quasi-compiute, da presentare in campagna elettorale.

Un comportamento scorretto e irresponsabile nei riguardi dei neretini che, sono certo, coglieranno la differenza tra un impegno concreto per tutta la durata del mandato e quello del Sindaco Risi che, invece, si affanna, a pochi mesi dalle elezioni, a fare ciò che poteva essere compiuto già da anni.

Non in ultimo, ne è piena dimostrazione l’annuncio di un nuovo Palazzetto dello Sport, parte integrante del progetto della “Cittadella”, rimasto sulla carta proprio per negligenza dell’amministrazione Risi.

L’idea di ritardare la costruzione di opere vitali per la comunità con finalità meramente elettorali, apre ad una attenta riflessione sulla integrità morale dell’amministrazione uscente.

Flavio Maglio