E’ il tempo della svolta: le novità emerse nelle ultime ore sulla questione fogna di Porto Cesareo e scarico a mare di Nardò impongono una decisa accelerata! Bisogna trovare una soluzione a questi problemi, che sia adeguata alle necessità del territorio.
Per questo i comuni interessati devono al più presto dotarsi di un progetto alternativo all’anacronistico megaprogetto di concentrazione di tutte le fogne di Nardò, delle marine e di Porto Cesareo a Torre Inserraglio.
Abbiamo perso oltre un decennio senza che ci fosse mai proposta un’idea alternativa possibile e, ora, occorre non farsi trovare impreparati.
Porto Cesareo ha bisogno di realizzare al più presto un adeguato sistema di smaltimento dei reflui, risolvendo anche l’annosa questione del depuratore. Nardò, dal canto suo, vanta una robusta tradizione di attenzione ecologica e vuole eliminare al più presto lo scarico a raso: quest’ultima è un’idea largamente condivisa, che accomuna tutti coloro che si sono interessati dell’argomento e risponde alle esigenze concrete della popolazione.
Alla luce di questi fatti, in considerazione dell’impegno, a cui va reso merito, del consigliere regionale Cristian Casili per ottenere un nuovo piano di tutela delle acque e di quanto sia strategicamente importante, per l’economia e per l’ambiente, investire in sistemi di riuso e ripascimento delle falde (con acqua altamente depurata) e, inoltre, considerando la posizione della Regione Puglia, le amministrazioni comunali di Nardò e Porto Cesareo dovrebbero al più presto avviare una nuova progettazione, che possa essere utile a chiunque sia chiamato a gestire la situazione.
Ciò eviterebbe che questa esigenza sentita e concreta dei territori interessati, possa diventare strumento di campagna elettorale o, peggio, in caso di imposizione forzate, perfino motivo di inquietudine nell’ordine pubblico.
Bisogna approfittare del momento per far convergere in un’unica direzione tutti i protagonisti in campo, al fine di ottenere quello che il territorio merita: una nuova mentalità nella gestione dei reflui, che devono diventare una risorsa per il territorio.
Agostino Indennitate
Movimento No Tub – Gruppo Basta Merda in Mare Salento Uno