Sabato 20 febbraio, durante l’incontro “Alternative alla condotta sottomarina”, organizzato da Agorà Notizia, il sindaco Marcello Risi, ha comunicato che sospenderà ogni decisione assunta in merito al progetto di condotta sottomarina e collettamento di reflui fognari da Porto Cesareo al mare di Nardò.

 

Sollecitato a definire meglio i contorni di quest’impegno, Risi ha promesso un atto formale, che dovrebbe esser perfezionato nei primi giorni della prossima settimana. Una decisione positiva, rispetto alla quale auspico che non ci siano tentennamenti o distinzioni di sorta. Ma, naturalmente, questo cambio di linea non può farci stare tranquilli: vi è, infatti, una recente delibera del consiglio comunale, che non va nella stessa direzione e che, per questo, deve essere necessariamente avversata con ogni mezzo, anche attraverso il ricorso alle vie giudiziarie. Ma non solo: sempre ieri si è appresa la notizia di un “commissariamento” immediato, che potrebbe presentare ulteriori incognite rispetto alla già complicata situazione attuale.

Nardò, anche grazie alla forte richiesta di referendum promossa dal consigliere Pippi Mellone e sottoscritta da 3500 concittadini, ha dimostrato di non voler in alcun modo quest’opera sul proprio territorio!

Occorre, quindi, continuare ad opporsi con determinazione e con uno sforzo corale, rispetto al quale non posso che ringraziare il movimento di Manduria, con in testa, tra gli altri, Mario Del Prete, Mimmo Fontana, ed il consigliere regionale Cristian Casili, che sta sostenendo la necessità di modificare totalmente il piano di tutela delle acque: abbiamo bisogno di rivedere le politiche di gestione dei reflui, che non tengono in debita considerazione i rischi di desertificazione che il territorio sta correndo e, soprattutto, di dare una svolta alle politiche riguardanti tutto il territorio neretino, in considerazione degli effetti cumulativi delle fonti inquinanti. Nardò non è la fogna del Salento e dovrà dimostrarlo invertendo le politiche che, fino ad oggi, l’hanno condannata a raccogliere rifiuti e veleni da ogni dove, attraverso le discariche e lo scarico fognario a cielo aperto che è rappresentato dal canale Asso e che, nelle intenzioni miopi di taluni burocrati e amministratori, potrebbero condannarla a ricevere ulteriori scarichi fognari, come quelli di Portò Cesareo.

Agostino Indennitate

Movimento No-Tub / Associazione Basta Merda in Mare