La prima di un pressapochismo quasi annunciato. Partita sabato 5 dicembre la rassegna culturale: Natale nel borgo… Concerti nelle chiese” una prima che ha visto in una location sovraffollata, a limite di tutti i canoni di sicurezza in fatto di eventi pubblici, quella della cattedrale cittadina invasa da curiosi e da qualche cultore della buona musica.
Assiepati senza il buonsenso di lasciare libero il camminamento agevole per anziani , deambulanti o bambini costretti a farsi spazio in una calca quasi grottesca a riprova dell’ostentazione di un amministrazione che arranca anche ad organizzare un evento di spessore come quello della cantante israeliana Noa.
Nulla da eccepire per le doti della vocalist ma resta quell’orticante esperienza di vedere come si ostenti con disinvoltura il “presunto_fare” lasciando, comodamente, a casa la ragionevolezza di preparare un evento con un tantino di accorgimenti sulla sicurezza che in un teatro o affini sarebbe d’obbligo ma che in una chiesa , a quanto pare, tutto è affidato ai Santi?
I mugugni, tra il pubblico non si sono fatti attendere per l’evidente lacuna manifestata in un evento dal richiamo sicuro e che una piazza, un area mercatale,o una zona eventi come le quattro colonne avrebbe sortito maggiore consenso e un tantino di applausi corali, come ieri sera che ovviamente erano rivolti alle doti canore di una Noa in splendida forma e non, come scriverebbe il pennivendolo di regime, ad una organizzazione altamente disorganizzata.
Di altro tono gli eventi che si sono visti per il centro storico, ritornato a vivere grazie a quell’associazionismo vitale per sopperire alle evidenti lacune di un amministrazione in evidente affanno. Un complessino locale a fare il verso a canzoni italiane un tantino su ritmi giovanili , salti banchi ,curiosi , qualche scontata bancarella con prodotti quotidiani , locali affollati di avventori e il sorriso di bambini che si appropriano di uno spazio scevro da auto e da cattivi pensieri che albergano in cittadini che non avendo rispetto per loro stessi figuriamoci per la loro città.
Un percorso natalizio partito, come al solito, grazie al coraggio di associazioni e di commerciati che fanno i conti anche questa’anno con una crisi economica evidente ma che coraggiosamente sono li con un sorriso e la loro innata ospitalità ad andare avanti anche con mille difficoltà. Il centro storico chiuso al traffico come volevasi dimostrare , dopo anni di critiche e di inciuci mediatici manifesta la sua valenza e la sua unicità in un luogo unico e irripetibile tanto da riprendere vita tutto l’anno.