I partiti ed i consiglieri regionali che hanno approvato la nuova legge elettorale oppure che non si sono opposti con la dovuta energia, per convinzione, calcolo, negligenza, passeranno alla storia come sottoscrittori di regole cucite su misura. Hanno custodito il loro recinto politico ed elettorale senza alcuno scrupolo.

Cosa li ha resi così determinati? Perché paiono felici di questo risultato? Com’è possibile che siano rimasti tanto indifferenti di fronte alla forte richiesta popolare di più rappresentatività e maggiore partecipazione?

La legge elettorale approvata, che stabilisce l’innalzamento della soglia di sbarramento fino all’8 per cento per i gruppi che si presentano singolarmente ed al 4 per cento per le liste che faranno parte di una coalizione e non recepisce la doppia preferenza di genere, restringe la rappresentanza democratica dei pugliesi e si configura come un vero e proprio atto illiberale ed antidemocratico.

Ci preoccupano le confessioni di impotenza e di incapacità degli esponenti dei più rappresentativi partiti pugliesi che attraverso il voto dei loro consiglieri hanno consentito l’approvazione di una legge regionale antistorica perché oltre a manifestare senza indugi la loro debolezza politica e la mancanza di un chiaro e definito progetto di governo mettono in discussione il ruolo costituzionale dei partiti.

 

 

Gregorio Dell’Anna ITALIA UNICA LECCE