E’ un clima surreale quello che registriamo oggi all’interno della quinta commissione Welfare del Comune di Nardò, oggi chiamata a discutere sul fattaccio “farmacia Comunale”. Il cittadino non informato notando tanto solerte movimento avrà pensato che forse questa amministrazione, in fase di permanente immobilismo, sta programmando una settimana bianca a ‘Roccaraso’, sottraendosi, ancora una volta, al confronto e alla risoluzione di questioni che interessano ai cittadini della nostra Città?

Prezioso è infatti l’apporto che la cittadinanza può dare se coinvolta e resa partecipe. Imponendo le scelte e non condividendo i processi decisionali non ci si deve stupire se poi il cittadino non ha più fiducia nella classe politica né, tantomeno, nelle istituzioni.

Pertanto oltre alla commissione sarebbe stata gradita una assemblea pubblica dove il primo cittadino informasse i propri cittadini.

Troppo rischioso?

Pare che il tutto si sia risolto con un poco esaustivo intervento del sindaco Risi che ha ragguagliato l’attonita assemblea sui fatti, unica nota rilevante il fatto che il Sindaco per una questione di opportunità ed urgenza ha nominato un nuovo presidente ed un’altro componente del Cda, nomine di cui parrebbe aver dichiarato la paternità e conseguente personale responsabilità.

Chapeau! signor Sindaco!

Con la notizia dell’invio alla magistratura di una denuncia-querela da parte del nuovo organo amministrativo della farmacia si spera ovviamente nell’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica.

E’ ormai chiaro a tutti che solo attraverso la chiarezza sull’operato di chi in questi anni ha gestito si potrà fare luce piena su quanto accaduto e su eventuali ulteriori risvolti.

Quanto visto fino ad ora potrebbe però non essere tutto se quanto emerso fino ad oggi è il normale modus operandi della passata gestione.

Occorre quindi verificare anche come sono state gestite le vendite di materiale farmaceutico e con quali modalità e criteri sono stati assegnati i relativi ordini e commesse.

Per fare luce su altre possibili zone d’ombra che una realtà prestigiosa come quella di Nardò certo non merita.

Siamo assolutamente perplessi di come nessuno sappia nulla di questi movimenti sospetti, ora è fondamentale arrivare alla verità che per certi versi potrebbe rivelarsi ancor più spiacevole.

C’è un danno sociale immenso,in sostanza si è tolto ai poveri.

Il giudizio di merito e la responsabilità della politica si basano, per noi, sul rispetto della trasparenza, specialmente quando si tratta di gestire un patrimonio anche pubblico che ha importanti fini sociali.

Nel frattempo invitiamo i cittadini a riflettere su questo: “La rivoluzione” si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano.

Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello.” (Paolo Borsellino).