La Sogin, società a capitale pubblico responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, il 2 gennaio 2015 ha consegnato all’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee

ad ospitare il Deposito Nazionale Nucleare contenente la mappa dei luoghi dove i tecnici del Governo Italiano ritengono sia possibile stoccare circa 75mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità.

I ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico hanno un mese di tempo per far pervenire i nulla osta al fine di rendere pubblica la Carta e il Progetto preliminare e successivamente (entro due mesi) l’Ispra dovrà verificare il rispetto dei criteri indicati nella Guida tecnica per la localizzazione e poi validarla.

Dalle aree considerate sono escluse quelle vulcaniche attive o quiescenti, le località a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, le aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le fasce fluviali, dove c’è una pendenza maggiore del 10%,le aree naturali protette,le aree che non siano ad una adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie.

La procedura prevede che, individuate le aree potenzialmente idonee, ci saranno successive indagini a livello regionale e valutazioni socio economiche. Dopo il via libera dei ministeri, partirà la consultazione pubblica, che culminerà in un Seminario Nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti e interessati.

Alcune aree della Puglia,in particolare quelle del versante ionico, sono comprese in questo elenco.

Il governo regionale pugliese,le amministrazioni provinciali,i comuni devono farsi carico del rischio che incombe e vigilare con grande attenzione e far valere il proprio potere decisionale scongiurando anche eventuali ricatti essendo il territorio pugliese già gravemente penalizzato. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica è diventata ormai una questione prioritaria per la quale non possono essere ammesse eccezioni.

La Regione Puglia,gli enti locali,i partiti,le associazioni, le organizzazioni sociali, l’intera comunità  pugliese devono fare fronte comune per scongiurare possibili furbate a danno della popolazione pugliese.

Rino Dell’Anna