Durante la notte del 15 dicembre 2014 alcuni studenti del Liceo Scientifico Gaetano Salvemini di Bari hanno occupato la loro scuola.

La mattina del giorno successivo la Dirigente ha chiamato le forze dell’ordine, ha denunciato il rappresentate d’Istituto e lo ha obbligato a otto giorni di sospensione dalle lezioni scolastiche; oltre a lui anche altre due ragazze, accusate colpevoli del gesto ribelle, sono state sospese, a soli quattro giorni.

 

I ragazzi, che avevano giorni prima diretto alcune assemblee pubbliche, sono arrivati a dover occupare la propria scuola, continuando la protesta contro la riforma scolastica del governo Renzi. Loro lottano ogni giorno per un’altra idea di scuola, che vada contro la privatizzazione della scuola pubblica e contro l’abuso di potere e che sia spazio di dialogo e non di repressione. La Dirigente dell’Istituto, nonostante nella città di Bari siano state ben 20 le scuole occupate durante questo autunno, ha invece intrapreso una dura linea dispotica la quale va contro la libertà di pensiero e di protesta.

Gli studenti cercavano più dialogo, volevano essere accostati da vicino nei percorsi di discussione e di rivendicazione dei propri diritti: vantaggio, se non diritto, che è stato loro negato dalla semplice repressione ingiustificata e non preceduta da dialogo e confronto che la Preside del Salvemini ha scagliato verso i suoi studenti.

Si è arrivati a colpevolizzare gli studenti, gli unici soggetti attivi nella propria scuola nell’informare sui problemi quotidiani che andranno poi a condizionare la vita, scolastica e professionale, di ognuno. ‘’Ad ogni atto di repressione risponderemo tutti assieme noi studenti.’’ – annuncia l’UdS, lanciando una campagna con una fotopetizione con lo slogan “adesso denunciateci tutti”.