Il TAR di Lecce sospende la delibera con cui il Comune di Nardò aveva bloccato l’istruttoria delle domande dei privati per il rilascio di concessioni per stabilimenti balneari, annunciando che sarebbero state assegnate nel prossimo anno con dei bandi.

I fatti. Numerosi imprenditori avevano presentato richieste di concessioni demaniali per realizzare stabilimenti balneari lungo la costa del Comune di Nardò, da tempo priva di tali strutture.

L’Amministrazione, però, non è ancora riuscita a dotarsi del Piano comunale delle coste, che dovrebbe individuare i siti idonei.

Il Dirigente del settore urbanistica, quindi, avrebbe dovuto istruire le domande presentate dagli interessati. Ed invece, lo scorso mese di ottobre, la Giunta Comunale decideva di riscontrare tutte le domande, comunicando che le concessioni sarebbero state assegnate con dei bandi che sarebbero stati pubblicati solo il prossimo anno.

Sicchè, una delle società interessate, rivolgendosi all’avv. Paolo Gaballo, promuoveva un ricorso innanzi al TAR Lecce, chiedendo la sospensione della delibera, che, a suo dire, rinviando il rilascio della concessione a dei bandi, che peraltro sarebbero stati pubblicati solo il prossimo anno, pregiudicava fortemente il suo interesse economico ad investire nel territorio.

Nel ricorso, in particolare, il legale evidenziava che il Comune si era avvalso di un potere di sospensione delle pratiche demaniali che non era previsto dalla legge regionale, che, invece, consente il rilascio di concessioni anche in assenza del Piano comunale delle coste.

Il Sindaco e l’assessore al ramo, Maurizio Leuzzi, per evitare un provvedimento negativo del TAR, il giorno prima dell’udienza emanavano una direttiva, stabilendo che il Comune avrebbe pubblicato i bandi nei 15 giorni seguenti.

Con ordinanza pubblicata questa mattina, però, la I Sezione del Tribunale amministrativo leccese ha accolto l’istanza cautelare avanzata dalla società.

In particolare, il TAR, accogliendo le tesi dell’avv.to Gaballo, “ritenuta la sussistenza del fumus di fondatezza” del suo ricorso, ha sospeso l’efficacia degli atti del Comune, stabilendo che, anche in assenza del Piano delle coste, è possibile rilasciare concessioni demaniali, istruendo le singole domande e senza le procedure competitive annunciate dall’Amministrazione. Il TAR ha anche condiviso le ragioni d’urgenza manifestate in giudizio dalla società, evidenziando le “ricadute ovvie ricadute negative, anche in termini economici, derivanti dall’impossibilità di programmazione di adeguati investimenti, in presenza di situazione di incertezza derivante dal congelamento sine die delle istanze del tipo di quelle in esame”.

La decisione del TAR di Lecce riveste particolare importanza, in quanto blocca la procedura che l’Amministrazione aveva intrapreso sul piano comunale delle coste e sulle pratiche di concessioni demaniali.