E così, dopo aver annunciato tagli a social card e aumenti dei costi per la mensa scolastica (con atti consequenziali alle sue intenzioni) ed essere ritornato sui suoi passi (a parole) allarmato dalla rabbia popolare, lo abbiamo visto annunciare candidamente che farà “tagli per 50.000 euro annui, tra l’altro, sui capitoli degli spettacoli”. Una dichiarazione comica e patetica che pareva provenire da un rappresentante dell’opposizione se in calce non ci fosse la sua firma. Come se non fosse stato Lui il sindaco negli ultimi 3 anni e mezzo, come se non fosse stato Lui a spendere e spandere denari pubblici in contributi e patrocini a discutibili spettacolini.

 

Un annuncio sconvolgente se si pensa che nell’immaginario collettivo (a ragione) e numeri alla mano questa è la Giunta che per prima ha finanziato spettacoli d’ogni tipo e saggi di danza in particolar modo con denari pubblici.

Abbiamo così deciso di tornare a spulciare le carte relative agli spettacoli con delibere e determine alla mano. Abbiamo così scoperto che la musica non è affatto cambiata. Per patrocini e contributi alle scuole di danza, nel 2014, a partire dal 1 gennaio e fino al 28 ottobre, quindi in meno di 10 mesi di tempo, sono stati spesi la bellezza di 10.528 euro!

Nel 2013 (1 gennaio – 31 dicembre) la spesa, solo per le scuole di danza era stata di 10.164 euro. Una cifra, quindi, in continuo e costante aumento. Numeri e fatti che, come al solito, stridono con le chiacchiere risiane. E, badate bene, stiamo parlando solo degli spettacoli di danza. Se calcolassimo tutti i patrocini e i contributi concessi per spettacoli e spettacolini vari i numeri diverrebbero astronomici. Centinaia di migliaia di euro elargiti allegramente, e spesso senza ragione alcuna, in 3 anni e mezzo di governo.

Ebbene lanciamo una proposta al primo cittadino, tanto attento alle scuole di danza, visto che i contributi a queste realtà sono ormai un’abitudine inveterata e difficile da debellare perché non trasformarla in un’opportunità per le famiglie più povere? Tante famiglie in difficoltà non hanno, infatti, la possibilità di mandare le più piccole e i più piccoli a fare sport: perché non ideare, ad esempio, 25 borse di accesso allo sport da 400 euro, lasciando ad ogni famiglia la possibilità di decidere presso quale associazione sportiva dilettantistica e quale sport indirizzarsi per garantire un anno di sport ad un piccolo della nostra Città? Borse di accesso allo sport da mettere in palio ogni anno sulla base di due requisiti fondamentali: l’Isee, l’indicatore più attendibile della ricchezza familiare, incrociandolo però con i dati dell’anagrafe tributaria a cui le pubbliche amministrazioni hanno accesso, e i risultati scolastici conseguiti dal piccolo/a.

 

Se proprio bisogna fare un “regalino” alle scuole di danza che sia perlomeno per aiutare le famiglie più povere. Un bimbo o una bimba in più non crediamo stravolgerebbero, infatti, l’assetto delle numerose Associazioni sportive dilettantistiche del nostro territorio, anzi! Ci auguriamo che il nuovo corso governativo inaugurato, ovviamente solo a parole, trovi riscontri concreti negli atti ufficiali. Questa è una piccola proposta con un grande messaggio sociale di fondo. Ci auguriamo che il sindaco la voglia prendere in seria considerazione.

 

Pippi Mellone

Consigliere comunale

Comunità Militante

Andare Oltre

 

Ettore Tollemeto

Comunità Militante

Andare Oltre