Si allarga la platea dei beneficiari degli strumenti di microcredito d’impresa previsti dalla Regione Puglia. Con il terzo avviso per la presentazione delle istanze di finanziamento – sono disponibili complessivamente 42 milioni di euro – presentato oggi a Bari, sono infatti ricompresi anche professionisti e consulenti. Le novità sono state illustrate ai giornalisti dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dagli assessori allo Sviluppo economico, Loredana Capone, e al Lavoro, Leo Caroli.

IL PRESTITO – Il microcredito d’Impresa è un prestito a tasso zero che la Regione – è stato spiegato – concede alla microimprese pugliesi già esistenti, che non riescono ad ottenere un finanziamento dal sistema bancario. Il prestito, concesso in circa 60 giorni e senza bisogno di garanzie finanziarie, è diretto alla realizzazione di nuovi investimenti. L’impresa che ottiene un finanziamento accede ad un mutuo per un importo che va dai 5 mila a 25 mila euro, con tasso di interesse fisso pari al 70% del tasso di riferimento Ue (nel 2014 il tasso è stato 0,37%).

 

I REQUISITI – Il fondo finanzia le microimprese già costituite che hanno sede operativa in Puglia che abbiano emesso la prima fattura almeno 6 mesi prima della domanda preliminare, che abbiano meno di 10 addetti e che non operino nei seguenti settori: pesca, agricoltura e zootecnia, attività finanziarie, assicurative ed immobiliari, noleggio e leasing, lotterie e scommesse, organizzazioni associative e del commercio. Tutte le altre microimprese operanti in altri settori possono invece richiedere il prestito collegandosi al sito sistema.puglia.it/microcredito e compilando on line la domanda. La misura è già attiva e non ci sono termini di scadenza per la presentazione delle domande: i finanziamenti sono assegnati fino a esaurimento delle risorse complessivamente disponibili, pari a 42 milioni di euro.

 

LE RICHIESTE – «Ad oggi sono state presentate – ha spiegato Caroli – 838 richieste di prestito per un totale di quasi 19 milioni di euro ed un finanziamento medio per domanda di 22 mila euro». «Con questo nuovo avviso – ha aggiunto Capone -non solo allarghiamo la platea ai professionisti, alle partite iva in difficoltà ma continuiamo ad intervenire dove c’è esclusione per eliminarla». «Noi non partecipiamo al coro della politica che – ha concluso Vendola – sulle strozzature del sistema creditizio denuncia l’impotenza quando dovrebbe denunciare la sua cattiva volontà. Noi interveniamo con azioni di microcredito».(fonte CdM )