Si chiama Slowscape – Prospettive di Recupero del Sistema Difensivo Costiero Pugliese il progetto presentato oggi a Nardò in commissione consiliare.

Tradizione e innovazione si armonizzano per creare uno scenario in cui i paesaggi lenti vengono vissuti insieme alle connessioni veloci; da qui il nome slow (lento) e landscape (paesaggio).

Il progetto si pone come obiettivo il recupero, la valorizzazione e la rifunzionalizzazione delle torri costiere che si trasformeranno in luoghi d’incontro e condivisione (ad esempio poli d’innovazione e musei), in strutture ricettive in un sistema di albergo diffuso o in punti panoramici integrati ad aree verdi e parchi naturali.

Nell’ottica di un progetto unitario, le torri, già costruite in reciproca visibilità, verranno collegate tra loro con un sistema di percorsi ciclopedonali e connesse virtualmente da un sistema wireless mesh con un segnale internet a banda larga.

Tra le altre, saranno coinvolte la Torre del Fiume di Galatena (oggi Quattro Colonne, a Santa Maria al Bagno), la Torre Santa Maria dell’Alto, Torre Uluzzo, Torre Inserraglio, Torre Sant’Isidoro, Torre Squillace, Torre dell’Artellotto (Galatone), Torre Cesarea, Torre Lapillo e Torre Chianca (Porto Cesareo)

Attuatori del progetto saranno l’associazione no profit PUSH e l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino, attraverso  un protocollo d’intesa con i comuni di Nardò, Galatone, Porto Cesareo e con la Regione Puglia, che metterà a disposizione le risorse finanziarie.

Slowscape si avvarrà del supporto di diversi partner privati.

Il progetto è stato presentato alla commissione consiliare cultura e turismo del comune di Nardò, presieduta dal consigliere Andrea Frassanito e dal consigliere Michele Muci.

All’incontro hanno partecipato il sindaco Marcello Risi, il vicesindaco Carlo Falangone, l’assessore al turismo Maurizio Leuzzi, l’assessore ai lavori pubblici Antonio Filograna, l’assessore Roberto Antico (comune di Galatone), l’assessore Nicola Peluso (comune di Porto Cesareo), l’architetto Claudio Esposito e l’ingegnere Salvatore Di Dio (Associazione PUSH), l’ingegnere Edoardo Calia (Istituto Superiore Mario Boella).