Il trafiletto apparso sul Quotidiano di Puglia (cronaca di Lecce pag.29- 6 novembre 2016), è sembrato strano leggere questa affermazione di cui sopra espressa da due esponenti politici che per un trentennio hanno governato, o vissuto la vita politica in maniera diretta o indiretta, a fasi alterne, la nostra città. Come è possibile sentire odore di marcio nell’operato di una giovane amministrazione , appena insediata a Palazzo Personè, che si è dovuta far carico di molteplici problemi lasciati irrisolti nel tempo dai vecchi governi?

In questi cinque mesi in virtù della mancanza di intrecci politico affaristici dovuti al ricambio generazionale , l’attuale “Governance”, è riuscita a porre rimedio sull’accoglienza dei migranti , a ottenere un cambio di rotta da parte della Regione Puglia per evitare lo scarico a mare dei reflui fognari, l’eliminazione delle strisce blu che avevano invaso in maniera selvaggia il centro cittadino e le marine rendendo onerosa la semplice sosta e difficile la ricerca di un parcheggio, per non parlare poi dell’attenzione rivolta alla messa in sicurezza di strutture pubbliche, del territorio che ha sofferto del pressapochismo attuato con tanta disinvoltura per sette lustri.

Ci fermiamo qui con gli elogi per non apparire  strenui difensori di una parte politica, restiamo come sempre fatto attenti osservatori degli eventi che si susseguono sul territorio. Oggi appare evidente constatare che finalmente i cittadini potranno toccare con mano la parte politico – aziendale che preme per ottenere un progetto che provocherà danni irreparabili, se portato a termine, per l’ambiente marino, la salute pubblica e l’economia turistica cittadina.

Dalla lettura della stampa pro condotta sottomarina da una vita e dalle dichiarazioni di esponenti del PD filo governativi traspare un quadro chiaro di questi interessi non più nascosti che vogliono arrivare al più presto alla meta desiderata.

Voler accelerare un’ opera che tra poco più di un mese, secondo le previsioni , potrebbe risultare inadeguata è quanto meno poco opportuno viste le conseguenze negative in termini di disastro ambientale che potrebbero sorgere nel breve e gli indirizzi già maturati dall’ Unione Europea che si è resa conto delle incongruenze legislative delle norme che vietano lo scarico diretto o attraverso sistemi drenanti in falda di acque depurate .

D’altronde questo voler imporre alle Regioni voleri che privilegiano gli interessi di pochi superando quelli che salvaguardano dei vantaggi per i territori è un chiaro disegno del partito “renziano” e dei suoi sostenitori che vogliono portare avanti questa politica di accentramento di potere voluta in maniera chiara dalla nuova riforma costituzionale tra pochi giorni oggetto di scelta referendaria da parte della nazione.   Il nuovo Senato così come pensato dalla Boschi e dai suoi accoliti potrà contenere nella composizione anche membri che hanno procedimenti giudiziari in corso non scelti dal popolo , che potranno decidere, con l’immunità parlamentare acquisita art 68 , sulle sorti dei singoli distretti attraverso i nuovi art 55 e 117 della riforma costituzionale senza dover rispettare alcun vincolo di mandato, art 67 ,legato alla volontà espressa dal popolo con la delega concessa al consigliere regionale nel momento dell’elezione.

Riportando l’attenzione sulla questione condotta sottomarina , le critiche rivolte a Emiliano provenienti dalla sua stessa parte politica fanno apparire lampante come le decisioni già prese negli ambienti governativi cozzino con quelle portate avanti dal presidente regionale più consone a risolvere una questione che si trascina da anni .

Cercare a ogni costo di trovare cavilli normativi in soluzioni che il buon senso fa apparire come logiche e applicabili è senza dubbio inesplicabile e cela aspetti in cui dire poco chiari è certamente un eufemismo.

Fa rabbia pensare che queste tesi sono supportate da studi approfonditi sulla questione affrontati da tecnici e professori esperti nella materia che hanno redatto progetti attuabili che potrebbero tra l’altro risolvere problematiche più gravi come il processo di desertificazione della nostra regione.

Quest’ultima evoluzione drammatica già in atto si potrebbe risolvere con il ravvenamento della falda utilizzando i reflui fognari adeguatamente depurati piuttosto che disperdere questa risorsa indispensabile in mare come sono intenzionati a fare Aqp e frange del Pd per mantenere inalterati accordi già stipulati non legati in modo evidente a interessi territoriali.

Non si spiegherebbe in altro modo, infatti , come questa ricerca di assoluta e limpida legalità non sia stata applicata in passato quando è stato possibile far scaricare i reflui di 27 comuni nel canale Asso , situazione ancora in atto, qualificato come corso superficiale dal PTA regionale quindi consono a poter accettare i reflui in tabella 1 e 2 come previsto dal d.lgs 152/2006.

Lo squilibrio su questa decisione nasce dal fatto che questo percorso di acque superficiali non ha come recapito naturale il mare o i laghi o le paludi come previsto dallo stesso decreto ma il sottosuolo cosa assolutamente vietata dalle norme sulla materia ma accettata da coloro che oggi si ergono a difensori della legalità.

Come si può criticare l’eventualità di uno scarico attraverso trincee drenanti di reflui depurati nella tabella massima di affinamento Tab 4 celandosi dietro il freno legislativo quando poi la stessa leva non è stata azionata quando era necessario evitare che reflui fognari non adeguatamente depurati potessero finire attraverso il canale Asso nel sottosuolo e certamente attraverso la permeabilità dei terreni nella falda acquifera della nostra cittadina?

E’ facile pensare che dove si tollera la trave in un occhio mentre si ricerca il bruscolino nell’altro qualcosa decisamente non quadra.

La partecipazione attiva dei cittadini riscontrata in questi giorni mette in risalto una riscoperta del senso civico sepolto per lungo tempo e la volontà degli stessi di tagliare i ponti con un passato fatto di rapporti feudali e di vassallaggio stabilito da vecchi pachidermi della politica che oramai hanno già fatto il loro tempo.

Contro la volontà popolare nessuna tirannia, monarchia o aristocrazia ha potuto resistere a lungo e un chiaro segnale proviene anche dagli scontri di ieri, operati dalle forze dell’ordine, contro i manifestanti che volevano dimostrare il loro dissenso pacificamente davanti alla Leopolda a Firenze.

La libertà di esprimere le proprie opinioni è sancito da quella costituzione voluta, dai padri fondatori della nazione, che oggi neofiti e incapaci vogliono stravolgere. Nessuna forza potrà mai avere la meglio su di un popolo unito che vuol raggiungere una meta.

Si tratti di condotta sottomarina , di costituzione o di governo saranno sempre i cittadini a decidere sulle sorti del proprio futuro.