I neretini esprimono grande ammirazione per La comunità manduriana perché ha ottenuto risultati decisivi contro lo scarico a mare e per l’affinamento dei reflui del depuratore ai fini del loro riutilizzo, ma non sanno che anche qui ci sono contrasti politici e rancori personali tali da favorire addirittura il ritorno alla condotta. È questo l’obiettivo di chi dice “dalla padella nella brace” anche se in molti sanno che si tratta di persone molto affezionate alla padella. Un’altra gentilezza in voga è sentirsi dire da qualcuno, che fa tutt’altro mestiere, che, prima di esprimersi, valuterà il progetto e la variante di scarico. Suppongo che, non avendo conoscenze proprie, si avvarrà di un esperto di fiducia. Poco male perché sarà un confronto molto più semplice che discutere con chi non può capire. In tutto questo ci sono cittadini che si fidano ed altri che sono indotti al sospetto. Vorrei tentare di rassicurare tutti con qualche domanda: credete che avremmo ottenuto massimi livelli di depurazione se non ci fosse stata battaglia? Credete che sarebbe stata eliminata la condotta sottomarina? Credete che, dopo aver ottenuto tutto questo, per salvare il mare e la spiaggia di Manduria, io ed i consiglieri regionali Peppo Turco e Luigi Morgante potremmo mai accettare soluzioni che minimamente possano procurare danni all’ecosistema marino ed alla continuità morfologica della spiaggia ? Se lo credete farò la fine di Giordano Bruno pur avendo ragione come lui.

Mario DelPrete