
Lo spirito di corpo che aleggia nei ranghi serrati di questa attuale amministrazione non stupisce più di tanto. Militanti puri ,quelli per intenderci che hanno percorso con le proprie gambe centimetro dopo centimetro di questa città in cerca di consensi, ora vivono il loro momento d’oro. Ricompensa o riconoscimento, “fate vobis”, di un modo nuovo o quasi di fare politica dettato più dall’implosione di sistemi “organo plastici” la cui “Resilienza biologica” non ha fatto il suo naturale corso.
Trentenni, più o meno, neofidi del potere che nei loro primi dieci mesi di governo non hanno brillato di luce propria. Peccati di gioventù riconducibili alla parola “inesperienza” e a un tantino di presunzione o presunta tale di chi crede che una guerra lampo senza contemplare gli effetti collaterali, sia la panacea di tutti i mali che attanagliano, da anni ,questa nostra città.
La presunzione brandita con una certa faciloneria ,stucchevole, per celare le debolezze di non possedere armi adeguate a rintuzzare il contraddittorio che strano a dirsi pochi e illuminati cittadini hanno in uso attivo e partecipativo, mentre la massa, quella disinformata e facile preda della demagogia populista, vive drogata tra le quattro mura di casa sperando nell’operato dei nostri “audaci eroi” …
Militanti che ostentano l’uso, smodato, degli aggettivi superlativi, delle lodi nel loro micro mondo militante accresce un ego che annebbia la visione d’insieme, tanto da vivere il quotidiano nel minuto mantenimento e spacciarlo per imprese intrepide. Oppio a buon mercato .
Tutto ruota intorno al loro leader, “deus ex machina, intriso di convinzioni assolutistiche che lasciano poco o nullo lo spazio a chi non la pensa come lui, quindi viene difficile coniugare tra il dire e il fare la frase : Il sindaco di tutti, aggiungiamo, estremi compresi?
Militanti , come gli amici di Andare Oltre, che nel terzo ritrovo civico si riorganizzano passando in ruoli che definiamo gradi,gerarchici, per evidenti meriti acquisiti sul campo. Quindi mediani promossi a centrocampisti; Segretario e vice segretario del movimento ,Maritati e Perrone, a cui la redazione rivolge l’augurio di buon lavoro soprattutto nell’ottica del ruolo , quello vero ovviamente.
Ma occorre menzionare anche altri militanti o presunti tali. Sono chi oggi con un sentito e vibrante trasporto fisico, ha scelto di saltare sul carro in corsa dei vincitori.
Oggi come ieri volubili ma utili per la loro innata dote a chi della matematica ha certezza. Militanti che sopravvivo di luce riflessa senza arte ne parte “martiri” di un sistema che non alimenta la meritocrazia ma lascia ampio spazio ad altro a cui deleghiamo il lettore a immaginare …