Si è svolta ieri sera, 1 Dicembre 2016, nell’aula consiliare di Manduria la riunione richiesta dal comitato No scarico a mare della città insieme al consulente tecnico Professor Mario Del Prete che a conclusione dei lavori ha dichiarato “Una splendida serata all’insegna del no scarico a mare. Cittadini e comitati insieme ai sindaci ed ai consiglieri regionali dell’arco ionico orientale hanno ribadito il loro fermo no alle condotte sottomarine ed agli scarichi in battigia. Al presidente Emiliano è stata riformulata e sottoscritta la richiesta di procedere al più presto alla variazione del piano di tutela delle acque e di accelerare la costruzione di depuratori atti a garantire l’affinamento dei reflui fognari per il loro riuso in agricoltura e per il ripascimento della falda costiera salmastra.”
Questa la sintesi di un incontro ricco di contenuti con risvolti anche polemici per l’atteggiamento di alcuni cittadini savesi in sala e del proprio sindaco non presente, pur invitato, che continuano la loro battaglia personale volta a salvaguardare gli interessi campanilistici senza intravedere le possibili migliori prospettive future per l’intero territorio.
Su questo problema è ritornato, nel suo intervento, anche il consigliere regionale Turco , che ha evidenziato con grande rammarico gli attacchi personali rivolti dal primo cittadino savese che lo ha accusato più volte e in maniera diretta di rappresentare il freno nel consiglio regionale per l’attuazione del vecchio progetto presente in regione che prevedeva la condotta sottomarina.
Il consigliere regionale ,successivamente entrato nel merito della tematica, ha ribadito l’ impegno personale con il supporto, in consiglio, di Morgante, anch’egli presente in sala, e Casili , assente, nel dare il loro incondizionato appoggio al presidente Emiliano nella sua lotta iniziata contro gli scarichi a mare sull’intero territorio pugliese.
Impresa, tuttavia, non facile per la presenza di forti contrasti nella stessa maggioranza, nonostante l’impegno quotidiano della dott.essa Valenzano, in costante collegamento con Bruxelles per richiedere di velocizzare la modifica della normativa che di fatto blocca, per i depuratori che si trovano a meno di cinque km dalla costa, la possibilità di utilizzare recapiti finali diversi dai corsi d’acqua superficiali per i reflui affinati. Oltre a questo divieto da superare ne esiste un altro presente nel PTA della regione le quali norme non prevedono il ripascimento delle falde acquifere in maniera diretta.
Il convegno di ieri è nato infatti per far convergere, tutta la popolazione e le amministrazioni interessate alla salvaguardia della risorsa marina, verso l’intento comune di richiedere al governatore Emiliano, al fine di proteggere la costa ionica e per sostenere le economie locali da tempo basate sul flusso turistico estivo , la modifica del Piano Tutela Delle Acque per evitare lo scarico diretto dei reflui depurati in mare con il conseguente riutilizzo degli stessi a fini irrigui e come ripascimento della falda acquifera per limitare il processo di desertificazione già in atto nel nostro territorio.
I numerosi comitati presenti , poi , hanno descritto in maniera chiara come un opera tecnologicamente superata e oramai non al passo con i tempi possa rappresentare un danno irreparabile per un economia che lentamente si sta risollevando dal baratro in cui era caduta dopo la crisi dell’industria siderurgica oramai in completa decadenza. Nell’ultimo decennio la richiesta turistica ha fatto sorgere, nella zona, moltissimi agriturismi che attraverso le offerte combinate di bellezze paesaggistiche , accoglienza ottimale e prodotti enogastronomici locali fungono da volano per ricreare quella ricchezza territoriale perduta nel tempo.
Mantenere pulito il nostro mare è un’esigenza a cui nessun pugliese che ama la propria terra si può sottrarre visto che lo stesso rappresenta una fonte di reddito che sostiene l’intera Regione. Dello stesso avviso i sindaci presenti all’incontro che si sono dichiarati disposti a supportare senza alcuna remora l’iniziativa partita da Manduria sottoscrivendo una petizione da far giungere in Regione per ribadire le richieste unitarie dell’intero arco ionico orientale al fine di ricevere delle risposte certe che non alimentino più dubbi sulle opere da realizzare.
Il consigliere regionale Morgante infine, a chiusura dei lavori, ha avvalorato i timori e i propositi sorti dalle relazioni di tutti gli intervenuti confermando il proprio impegno di portare avanti nell’assise consiliare tutte le istanze decise dai sindaci e dai comitati presenti nella serata .
L’esortazione richiesta è quella di non abbassare mai la guardia e di non dare mai per scontata una soluzione non ancora raggiunta data la presenza di moltissime forze che ancora ritengono la condotta sottomarina il sistema migliore per disperdere in mare i reflui prodotti dai depuratori.
Contro questi atteggiamenti ferrei occorre ricevere notevoli aiuti, nella lotta, dalle popolazioni interessate che devono sostenere a gran voce coloro che si confrontano giornalmente contro questi nemici che insistono per ottenere lo scarico a mare. “Solo attraverso la partecipazione collettiva l’iniziativa potrà avere il successo sperato”.
In virtù di questa ultima affermazione appare strana la totale assenza dei comitati cittadini di Nardò e Porto Cesareo e se il sindaco Mellone e l’assessore De Tuglie hanno giustificato la loro non presenza perchè entrambi di ritorno dal viaggio a Bruxelles e nella stessa nota hanno manifestato unità di intenti con i sindaci presenti , la medesima scusante non è plausibile per i comitati che, da sempre, hanno sostenuto il No scarico a mare nelle due cittadine.
Un simile atteggiamento ,inaccettabile, apre ampie prospettive su eventuali cambiamenti di rotta nella finalità da raggiungere.
Se la posizione di Porto Cesareo è stata espressa in modo lampante nell’ultimo convegno cittadino dell’ 11 novembre nel quale è emerso l’intento di molti cittadini e di una parte politica di perorare la causa della condotta sottomarina per Nardò lo stesso atteggiamento rimane ambiguo e poco chiaro.
All’amministrazione neritina viene così a mancare quel sostegno necessario da parte dei cittadini forte in altri territori che di fatto indebolisce l’azione di contrasto allo scarico a mare intrapresa che altrove è estremamente efficace .
Rimarremo costantemente vigili e presteremo maggiore attenzione affinchè questi importanti eventi non vengano trascurati in modo assoluto e se oggi una giustificazione può essere accettata domani un silenzio sulla questione condotta non può più essere tollerato.